De Laurentiis contro Dallapiccola, Cia: "Ci vuole rispetto ma è un assessore inadeguato"
"Non gli farei fare nemmeno l'usciere" aveva detto venerdì il numero 1 del Napoli riferendosi all'assessore al turismo. Bottamedi: "Bene ha fatto Dallapiccola a chiudere i rubinetti a questa gente". Bezzi: "Senza parole". Il leader di Agire: "Sberleffo inaccettabile ma adesso ci dicano i costi nascosti di certe sponsorizzazioni"

TRENTO. "Senza parole", "l'arroganza di chi ha munto la tetta della Provincia non ha fine", "uno sberleffo inaccettabile". Ci voleva De Laurentiis e le sue battute sul Trentino e contro l'assessore Dallapiccola a compattare maggioranza e opposizione in Provincia nello stigmatizzare quanto accaduto. Venerdì la conferenza stampa del numero 1 del Napoli che, durante la presentazione del "Natale Azzurro" che si terrà in Val di Sole, con presenti i delegati trentini, ha dato vita a un vero e proprio show con tanto di riferimento al Trentino che ormai avrebbe "il braccino corto". "Sembra quasi che siano loro - ha detto De Laurentiis - a farci un piacere se andiamo in ritiro: una volta c’era molta più disponibilità, adesso c’è il braccino corto. Il Trentino dovrebbe investire nel futuro e se hanno scelto il Napoli dovrebbero investire sul Napoli". E poi quell'entrata a gamba tesa su Dallapiccola: "Quell'assessore è roba da manicomio, ho anche cancellato il suo numero. Io nemmeno l'usciere gli farei fare a casa mia".
Ieri Rossi su il Dolomiti ha difeso il suo assessore: "E' riuscito a tenere il Napoli andando a ribassare le prime richieste economiche fatte. Noi siamo abituati a rispettare tutti, anche gli uscieri. Lo sponsorizzato non può parlare male dello sponsor, che in questo caso è il Trentino, lo pretendiamo come elemento di correttezza contrattuale".
E oggi le prese di posizione in difesa di Dallapiccola e contro il presidentissimo azzurro sono arrivate anche da alcuni scranni dell'opposizione: "L'arrogante spocchia di chi ha munto per anni dalla tetta della Provincia non ha fine - ha scritto su Facebook Manuela Bottamedi -. Bene ha fatto Dallapiccola a chiudere i rubinetti con sta gente. Personalmente preferisco il Bayern München, squadra seria, gente seria e grande ritorno pubblicitario". E Giacomo Bezzi ha postato: "Sono allibito, senza parole!!".
Claudio Cia, invece, pur criticando De Laurentiis coglie la palla al balzo e rilancia: "Le recenti esternazioni del presidente del Napoli sono uno sberleffo inaccettabile, ma che fa sorgere alcune domande in senso autocritico da affrontare immediatamente per una valutazione nel merito dell’operato del nostro assessore, e urgono per un dibattito approfondito tra le forze politiche e le categorie. A prescindere dalla dignità intoccabile di ogni persona che eserciti una professione onesta, sia pure quella di usciere, nel palesarsi di questo attacco, inedito e inconcepibile in altri contesti amministrativi, ravvisiamo la debolezza politica di questo assessore: in due anni di responsabile del turismo - così mormorano a microfoni spenti molti operatori del settore, sia privati che pubblici –, si è dimostrato del tutto inadeguato rispetto al ruolo ricoperto e non all’altezza dell’importanza economica del settore. Siamo di fronte a una sostanziale mancanza di pensiero che di fatto porta all’assenza di una politica turistica, e a una gestione incapace di affrontare alcuni nodi che inibiscono lo sviluppo del settore turistico".
"Il Trentino ospita dal 2005 grandi squadre nazionali (Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina) i cui ritiri sono pagati sostanzialmente dall’ente pubblico - prosegue Cia entrando nel merito - Provincia, Apt, Comuni. Ma quanto ha sborsato la Provincia dal 2005 a oggi? Una delibera di Dellai e Mellarini del 2005, ha steso una coltre di riservatezza su questi costi, così i trentini non possono sapere quanto spendono dei loro soldi per ospitare queste squadre. In passato, a numerosi consiglieri che chiedevano lumi, è stato negato l’accesso agli atti. E ciò accade in una Provincia a Statuto speciale. Tale mancanza di trasparenza, occultamento di dati e informazioni, richiederà presto forse l’intervento della magistratura, ma per ora non siamo in grado di poter ragionare su costi e benefici. Si ipotizza una spesa annuale di 4-5 milioni di euro, più di 50 milioni di euro in 11 anni: una cifra pazzesca. Si pagano alla cieca squadre/agenti/intermediatori vari, contro la fondamentale legge del marketing che vuole che mai e poi mai si paghi per la domanda, come è accaduto recentemente con Ramazzotti ad Andalo. Un conto è fare sconti o dare incentivi, ma dire «ti pago perché vieni e ti ospito pure» è assurdo. Solo per il rispetto dovuto a chi le vacanze in Trentino se le paga".
"Stiamo dando - conclude Cia - un’immagine del Trentino come la terra di Bengodi dove i qualunque, comunque noti sono pagati per comparse, eventi, e put...te varie. Ma sono soldi pubblici. Non ci risulta, poi, esista una ricerca sui “ritorni” invernali o estivi che, a sentir lor signori, sarebbero prestigiosi e più che consistenti. Perché? Che cos’ha da spartire il tifoso di calcio con l’offerta turistica del Trentino basata su sport, valori e contenuti? Se conoscessimo il totale dei milioni spesi in questi contratti di sponsorizzazione, dividendolo per il numero delle presenze turistiche “indotte” nei periodi dei ritiri, si potrebbe scoprire che siamo fuori target e decisamente del tutto fuori rotta".