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Danny Zampiccoli dopo 17 anni saluta il rifugio Altissimo: "C'ho conosciuto anche mia moglie e ci sono cresciuti i nostri figli ma non mi sentivo più a casa"

L'alpinista arcense ha deciso di salutare i "tantissimi amici" con un video bellissimo ed emozionante. Si chiude una pagina di storia del Monte Baldo

Eva e Danny (Foto Calzà)
Di Luca Pianesi - 22 dicembre 2016 - 12:47

ARCO. Dopo 17 anni di Rifugio Altissimo hanno detto basta, Danny ed Eva. Lo hanno fatto con un video messaggio molto toccante. Uno scorrere di fogli che recita "non so come dirvelo Eva e io lasciamo il rifugio". E alla fine un cuore. "Perché di questo si tratta - racconta  Danny Zampiccoli noto alpinista arcense e vera istituzione del Monte Baldo da quando nel 1999 prese in gestione la struttura - è stata una scelta di cuore. Io ho sempre seguito le mie sensazioni, il mio istinto. Non ci sono buoni o cattivi in questa vicenda. Semplicemente da un po' di tempo non mi sono più sentito a casa dentro il rifugio Altissimo e con mia moglie abbiamo pensato di chiudere questa pagina importantissima della nostra vita".

 


 

 

Una pagina dentro la quale c'è raccolto anche il loro primo incontro, c'è l'impegno e la passione dei figli, sempre presenti a quota 2.000 metri, e poi ci sono i tanti, tantissimi visitatori che negli anni sono passati "e tornati - prosegue Danny - perché di questi 17 anni mi porto via soprattutto questo: l'amore per le persone che abbiamo incontrato in tutti questi anni. Fuori dal rifugio c'è un'insegna che dice 'qui si entra clienti e si esce amici'. Ed è stato proprio così. L'80% delle persone che venivano erano persone che c'erano già state. Ovviamente non mi ricordavo i nomi, ma i volti sì ed era un piacere ricostruire insieme quando c'eravamo visti, cosa era successo. Insomma, lascio tanti, tantissimi amici".

 

E tra i tanti incontri quello con Eva Fornari (maestra alla scuola elementare di Massone) la donna che poi diventerà sua moglie. "Sì l'ho conosciuta nel 2010. Era venuta su al rifugio come ospite e io ero al lavoro a fare casino, come al mio solito. E stato un colpo immediato. A maggio ci siamo conosciuti e ottobre aspettavamo nostro figlio che adesso ha 5 anni (e quest'anno c'era stato anche il matrimonio dei due ad Arco con tanto di kilt scozzese per lo sposo ndr). Michele, invece, era già grandicello. Ora ha 16 anni e il weekend viene sempre su a darci una mano. Insomma per noi questa è stata davvero la nostra casa. Oggi non la sentiamo più così e quindi ci lanceremo in qualcosa di diverso, sempre legato alla montagna ma magari di completamente nostro". La struttura, infatti, è di proprietà della Sat e a loro tornerà, adesso, dopo l'ottima gestione di Zampiccoli.   

 

Il rifugio ha una storia importante alle spalle: inaugurato il 6 giugno 1892 dalla Sat costò la cifra di 2.500 fiorini e negli anni necessitò di vari lavori di allargamento perché già allora la cima dell'Altissimo era una meta assai frequentata - anche da molti botanici, attratti dalla starordinaria ricchezza della flora - anche in inverno. La prima automobile a raggiungere il rifugio fu, nel 1955, una FIAT 600. Nel '14 vi salì anche Fortunato Depero il quale lasciò sul libro-firme del rifugio un disegno a penna dal titolo "Linee di forza".

 

Il 30 ottobre 1914 l’esercito austro-ungarico prende possesso della struttura, ma ci resta per poco, perché subito dopo l’inizio della guerra il monte Altissimo viene conquistato dall’esercito italiano. Durante il conflitto il rifugio non subì danneggiamenti e venne riaperto nel 1919 ed intitolato al martire trentino Damiano Chiesa. Primo gestore fu il signor Giuliani nel 1922. La seconda guerra mondiale lasciò il rifugio in pessime condizioni, tanto che nel 1955 si rese necessario un decisivo intervento conservativo. Verso la fine degli anni '60, con il miglioramento della viabilità sul Monte Baldo, l'allargamento della carrozzabile tra Ferrara di Monte Baldo e Brentonico e con la costruzione della funivia Malcesine - Bocca di Tratto Spino, il rifugio tornò a registrare un considerevole aumento di presenze. Alla fine dell’estate del '75 vi arrivò anche il telefono. Altri lavori di ristrutturazione vengono eseguiti negli anni ‘80 e ‘90 ( rifacimenti e adeguamenti igienici) e nel 2005Ultimi in ordine di tempo importanti lavori di miglioramento volti a garantire una migliore isolazione termica dell'edificio e di approvvigionamento idrico risalgono al 2005 quando Zampiccoli già era arrivato al rifugio. 

 

Ma al cuor non si comanda. "La burocrazia in questo ultimo periodo stava diventando insopportabile - conclude Danny - e non è stata tanto la fatica fisica, che pure c'era a gestire un rifugio, ma che non ci ha mai pesato nemmeno un grammo. E' lo spirito che ci spinge a fare cose nuove. Io amo imparare, scoprire e con Eva abbiamo deciso di prendere questa decisione. Poi però ci siamo guardati e ci siamo detti. Ma come glielo diciamo ai nostri amici? Le ho detto glielo dico senza dirglielo".

 

 

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