"Dalla comunità alla comune umanità", presentato il titolo della prossima Settimana dell'accoglienza. Passerini: "Il programma lo costruiamo insieme"
La terza edizione attraverso il contributo di idee delle associazioni e delle cooperative. "Dobbiamo riscoprirla come luogo che non esclude e non fa differenze". Entro luglio la definizione del programma per la kermesse che si terrà dal 7 al 15 ottobre

TRENTO. Per ora c'è solo il titolo: "Dalla comunità alla comune umanità". Da qui si parte per organizzare la prossima edizione della Settimana dell'accoglienza che si terrà a livello regionale dal 7 al 15 ottobre. "Non sappiamo come sarà, cosa ci sarà dentro gli appuntamenti che si susseguiranno per nove giorni - afferma Vincenzo Passerini, il presidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) - perché la Settimana dell'accoglienza è una costruzione collettiva, è il risultato del contributo di tante associazioni e cooperative che sulla scorta di questo tema creeranno le iniziative. La Settimana - spiega - sarà proprio il risultato di questo percorso che si interrogherà sul tema della comunità come comune umanità".
"Perché la comunità ci sta a cuore - afferma Passerini - perché è quel luogo dove le frammentazioni e le singolarità possono trovare l'unità, dove le solitudini possono trovare momenti di incontro nella rete delle relazioni". Spiega che la comunità, per essere tale, deve aiutarci a scoprire "l'umanità delle relazioni autentiche". "Esseri umani con le stesse aspirazioni, questa è la comunità vera. Che non ha nulla a che fare - sottolinea - con chi divide tra esseri umani, chi distingue e fa differenze: una comunità vera è quella che ci fa scoprire l'uguaglianza nella diversità".
Ecco quindi la traccia del prossimo tema si cui si costruirà la terza edizione della Settimana dell'accoglienza: "Sarà un viaggio alla riscoperta dell'umanità che lega tutti gli esseri umani, al di là delle differenze, delle etichette e dei distinguo".
Alla presentazione anche Sandra Venturelli: "L'idea di dedicare una settimana al tema dell'accoglienza è nata nel 2015, pensata come un piccolo evento. Poi la cosa è lievitata - spiega - da 40 soggetti del primo anno siamo arrivati ai 60 dell'anno scorso, dai 60 eventi del 2015 ai 120 eventi del 2016". Numeri in crescita che di sicuro non deluderanno nemmeno per questa edizione. "Un'edizione, come le altre, che cerca un orizzonte che spazi oltre la nostra provincia - afferma Venturelli - infatti la dimensione è regionale".
"Oggi lanciamo il tema, il titolo - spiega - ma poi saranno le idee di tutti a fare il programma. Per questo - prosegue - entro luglio dovranno pervenire le idee e le proposte per poter essere in grado di chiudere il programma in tempo utile per ottobre".
Da lei, che è la responsabile dell'Area animazione sociale del Cnca, scopriamo che tutte le iniziative messe in campo sono finanziate da risorse proprie delle associazioni e delle cooperative, con l'unico contributo per le spese di pubblicizzazione a carico del Centro servizi Volontariato e della Federazione Trentina per il Volontariato sociale. "Nessun finanziamento da parte di enti pubblici - precisa - questo grazie alla valorizzazione del volontariato".
Per il Cnca la formazione è cosa importante, utile anche come avvicinamento alla Settimana dell'accoglienza. Mauro Tommasini, che appunto si occupa dell'Area formazione, spiega le tappe: "Lunedì 29 maggio gli operatori delle realtà che animano il Cnca incontreranno Ivo Lizzola sul tema 'Dalla comunità alla comune umanità: accompagnare al cambiamento', e il 31 maggio sarà invece Piergiorgio Reggio a incontrare i volontari con un approfondimento del ruolo del volontariato nell'accoglienza del fare". Incontri che si terranno presso Villa S.Ignazio.
Il Cnca del Trentino Alto-Adige è nato 35 anni fa, parte di un organismo nazionale: "Negli anno '80 si è voluto costruire questa realtà di coordinamento, senza apparati, senza sedi, solo per poter costruire comunità accoglienti". Dei rapporti con il nazionale si occupa Michelangelo Marchesi: "Il Cnca si muove a livello nazionale anche sul piano politico come rappresentanza delle persone più fragili, più deboli". E spiega quali sono state le campagne dell'ultimo periodo, "quella che ha contribuito all'approvazione della legge sui minori non accompagnati, quella che preme per la difesa dei tribunali dei minori che la nuova riforma della giustizia vorrebbe eliminare, ma anche la campagna Mettiamoci in gioco contro il gioco d'azzardo".
Il piano politico è anche declinato sul locale, e la Settimana dell'accoglienza del prossimo ottobre dovrà intercettare gli amministratori per diffondere queste tesi: "Saremo in dialogo anche con le amministrazioni per immaginare assieme scenari futuri, per le politiche locali, per imparare assieme a interpretare i bisogni".
Sarà una settimana importante, "sobrietà, creatività, partecipazione, coinvolgimento del territorio. Sarà questo la Settimana dell'accoglienza", conclude Vincenzo Passerini,