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Bondone, il 2017 l'anno del rilancio? Grande partecipazione alla serata pubblica, luci, ombre e qualche polemica più o meno velata

Giovedì 2 febbraio Dario Maestranzi ha promosso un incontro pubblico per presentare il piano di rilancio della montagna di Trento. Alla fine tanti interventi di diversi enti e operatori: la luna di miele sembra già finita

Di Luca Andreazza - 04 febbraio 2017 - 13:12

TRENTO. Palazzo Geremia stracolmo, tantissimi operatori, diversi cittadini e alcuni politici. Un'assemblea pubblica, un tutto tondo sulle principali criticità della montagna di Trento e sul suo rilancio. Probabilmente chi si sarebbe aspettato qualche dato in più sarà rimasto deluso, ma come ammesso da Dario Maestranzi, la serata di giovedì 2 febbraio conclude un percorso di ascolto iniziato circa 4 mesi fa. Emerge l'entusiasmo e la passione del consigliere in quota Patt riguardo questa tematica, un tentativo di rilanciare definitivamente il Bondone e riportarlo "al centro della Provincia, nel cuore di Trento e dei Trentini", come detto dal delegato. "Una marcia in più", lo accolgono così il sindaco e l'assessore Roberto Stanchina, ma il rischio è quello di restare in panne. La luna di miele traballa: in coda alla serata non mancano gli interventi dalla platea conditi da rivendicazioni, campanilismi, prese di posizione per segnare il proprio territorio, richieste di tanto massiccio quanto tintinnante intervento pubblico. Il tutto più o meno velato, aggiunto a qualche mormorio che siano le solite chiacchiere.

 

Un melting pot, dove la pluralità può essere una potenzialità, ma che si trasforma spesso nel limite del Bondone. Una località che si sviluppa lungo 20 chilometri di tornanti può vantare un Comune (quello di Trento, che diventano tre se si aggiungono Lagolo e Garniga Terme), due circoscrizioni, tre Asuc e un puzzle di enti e associazioni vario e variegato. Un impasse che rischia di bloccare tutto.   

 

E come anticipato da Dario Maestranzi (qui intervista completa con le linee programmatiche del 18 gennaio) un modo per uscire dall'ultra ventennale vicolo cieco è la predisposizione del piano di rilancio per accontentare in modo organico tutti: sul piatto ci sono circa 50 mila euro, già stanziati, per redigere il masterplan di sviluppo del Monte Bondone. La palla ora è in mano al consiglio comunale, che dovrà deliberare se procedere. "Spero che i tempi siano rapidi - dice Maestranzi -. E' necessario affidarsi a professionisti, ma cercheremo quel qualcosa in più: non si devono limitare all'aspetto tecnico, devono avere a cuore la montagna".

 

La funivia un punto di arrivo di un lungo percorso di riqualificazione e la Provincia ha già predisposto il businessplan: "A breve - afferma Maestranzi - arriva il piano. La funivia di Innsbruck è costata 54 milioni di euro, un terzo a carico di privati. Il progetto della Trento-Bondone invece prevede un finanziamento di 30 milioni di euro e 1,5 milioni di euro per i costi di gestione. Ora si spende circa 1 milione: 550 mila euro per la funivia Trento-Sardegna e 450 mila euro per il collegamento su gomma, siamo lì. Stimiamo 500 mila passaggi all'anno perché il grande impianto serve la città per 365 giorni: le ricadute sono certe".

 

Una delegazione del Comune si è recata anche recentemente in quel di Innsbruck per studiare la funivia tirolese, un evento che avviene ormai a cadenza ciclica: l'ultimo passaggio risale appena al 2014, come ci ha confermato anche dalla ditta Leitner (che però non sarebbe stata coinvolta per studi preliminari, fattibilità oppure consulenze). 

 

Finisce per ora nel cassetto la possibilità di normare la pratica dello scialpinismo: "La legge provinciale è stringente - spiega il consigliere -. Sembrava ci fosse la possibilità di aggirare la norma, ma i margini in realtà sono stretti". La macchina si ferma allo stop, ma riparte per implementare le Viote: "In arrivo - spiega il delegato - una slittovia, il clubhouse e la possibilità di illuminare parte del fondo. Qualcosa si muove per riqualificare le Caserme, nessuna buona notizia per l'ex hotel Panorama a Sardagna: situazione troppo desolante che spinge possibili investitori a rinunciare".

 

Ancora sul tavolo il bike park: "Non solo downhill - dice - rivedremo il progetto bocciato nella scorsa legislatura: un settore che in altre località è un volano economico. Il Bondone diventerà sede di numerosi ritiri sportivi in collaborazione con Trentino Marketing e probabilmente ospiterà l'ex Trofeo Topolino nelle discipline snowboard e freestyle". 

 

Capitolo neve: nonostante l'ottimo lavoro dei tecnici, oggi sono attivi circa 17 su 20 chilometri per la parte alpina e 3 chilometri scarsi su 35 per il fondo. Attenzione quindi che passa all'acqua per l'innevamento programmato. "Si tratta di un tema strutturale - conclude Maestranzi - il bacino cade solo per poche porzioni sul Comune di Trento. Abbiamo diverse ipotesi in ballo, ma bisogna aumentare la potenza di fuoco per aprire presto e dare certezze agli operatori, alle scuole e agli alberghi, altrimenti diventa difficile fare imprenditoria".

 

La strada è in salita, il 2017 è breve, il tema scottante. Il piglio è giusto, la sensazione è però che il delegato dovrà armarsi di pazienza, ma citando lo stesso Maestranzi: "Se la politica non batte un colpo, fallisce la sua missione".

 

"Tutto fumo e niente arrosto - dice Andrea Maschio, consigliere comunale targato M5S a margine della serata -. Ci saremmo aspettati dati, numeri, tabelle e spiegazioni. Le aspettative sono state però disattese: nessuno è riuscito a entrare nel merito della questione".

 

"Sembra esista un dossier, ma nessuna parola è stata spesa sui tempi di realizzazione, sulla stazione di partenza e su quelle intermedie, se l'impianto sarà affidato all'ente pubblico, a Trento Funivie oppure ad una società misto pubblico-privato. Non si conosce nulla, ma entro una settimana tutti i documenti dovrebbero essere pubblicati e messi a disposizione della cittadinanza, come previsto nella nostra istruttoria pubblica".

 

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