Bando scuolabus, la gara va "deserta". Il Cta non partecipa. C'è un'azienda di Lecce ma non in regola con i requisiti
Niente da fare per il mega appalto quadriennale da 84 milioni di euro per il trasporto degli studenti di tutta la provincia. Presente un'offerta che però manca di un requisito fondamentale. Sospiro di sollievo per le 130 aziende trentine (che questa volta stavano davvero per perdere tutto) ma la vicenda resta molto lontana da una soluzione

TRENTO. "Non resta che chiudere la seduta dichiarando la gara deserta: l'amministrazione assumerà le determinazioni conseguenti relative al fabbisogno principale per la garanzia del servizio", queste le parole di Roberto Andreatta, dirigente del Servizio Trasporti Pubblici della Provincia, dopo l'apertura dell'unica busta, rivelatasi non ammissibile, arrivata in sede Apac per l'affidamento del servizio scuolabus in Trentino.
Non trova quindi soluzione l'assegnazione del mega appalto quadriennale da circa 84 milioni di euro relativo al trasporto degli studenti in tutta la provincia. Il Cta è presente, ma solo in sala per seguire l'esito della gara: la documentazione per partecipare al bando non è infatti arrivata sui tavoli provinciali. Il Consorzio, che rappresenta oltre 130 aziende, dopo aver cercato appoggio in svariate banche per ricevere la fideiussione da 1 milione e 675 mila euro necessaria a partecipare all'appalto e avendo trovato disponibile sono un'istituto di credito, che però si sarebbe espresso sull'eventuale erogazione della somma solo oggi (dunque un giorno dopo la consegna delle buste), non ha potuto fare la sua offerta.
L'unica cosa che è riuscito a fare è un ricorso sui termini di presentazione della domanda fissati dalla Provincia. Termini ritenuti dal Cta troppo stretti. E anche questo fa nascere molte domande. Tundo, pur essendo priva di un requisito ritenuto fondamentale dalla stazione appaltante, come vedremo dopo, non ha avuto problemi di tempi. E ciò dimostra che i termini per presentare la domanda erano più che accettabili. Ma se anche i termini fossero stati ancor più stretti e non si fossero presentati concorrenti, alla gara, gli unici che non avrebbero dovuto avere problemi di tempistiche sarebbero dovuti essere proprio quelli del Cta che da anni opera sul territorio e che sapeva benissimo che ci sarebbe stato un nuovo appalto (anche perché il precedente era riuscito a farlo saltare per colpe proprie) e che per quell'appalto avrebbero dovuto presentare una nuova fideiussione.
La vicenda, infatti, è ormai nota: l'anno scorso Cta aveva partecipato alla gara come unica concorrente, ma era riuscita a presentare tra i suoi consorziati due autonoleggiatori con precedenti penali (il primo per aver omesso il versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali, il secondo per guida in stato di ebbrezza, ndr) annullando il bando e "perdendo", per colpe proprie, la prima fideiussione da 1 milione e 675 mila euro (salvo poi presentare ricorso, prima al Tar, che gliel'ha respinto e poi al Consiglio di Stato che deve ancora pronunciarsi). Il Consorzio Trentino Autonoleggiatori tramite procedura negoziata aveva, quindi, ricevuto l'incarico per quest'anno scolastico in attesa del nuovo bando.
Ieri la data per la consegna delle offerte. Questa mattina l'apertura delle buste, o meglio della busta. La Provincia ha quindi preso in esame l'unico plico arrivato in piazza Dante, quello presentato dall'impresa Tundo Vincenzo di Tollino in provincia di Lecce, "ma manca un requisito sostanziale - ha dovuto osservare Andreatta - quello di aver svolto negli ultimi tre anni un servizio scolastico non di linea per un'utenza complessiva di 2.000 alunni in comuni residenti ad un'altitudine superiore agli 800 metri".
"L'offerta nella sua completezza formale manca del requisito principale", commenta la Provincia. Dopo una puntuale analisi della documentazione, il carteggio è sembrato regolare, fatta eccezione appunto per questo requisito che ha quindi annullato nei fatti l'offerta: una clausola al centro di un ricorso al Tar di Trento in quanto ritenuto dalla Tundo Vincenzo escludente e per il quale è necessario attendere il 20 aprile. "Questo requisito è stato introdotto nel bando - spiega il dirigente - perché la maggior parte dei comuni trentini che si servono del servizio si trovano a questa altitudine. Non si tratta di 2.000 utenti unici, ma possono benissimo essere 666 teste conteggiate ogni anno per trentasei mesi".
E ora che succederà? La materia è in mano alla Provincia che dovrà fare le sue valutazioni per garantire servizio, qualità e sicurezza degli studenti trentini, ma sicuramente la partita sembra ingarbugliata. L'escamotage dell'affidamento diretto non sembra però percorribile, visto che questa volta un concorrente si è presentato, e non è il Consorzio, che da tempo starebbe pensando a una forma di partenariato pubblico-privato: un project financing che, in cambio di maggiori responsabilità in capo a Cta, permetta di 'aggirare' l'ostacolo, a quanto pare insormontabile, dell'appalto. Quel che è sicuro è che, per ora, i tanti autonoleggiatori trentini e le loro famiglie possono tirare un primo, flebile, sospiro di sollievo. Se, infatti, Tundo avesse avuto quel requisito questa volta il vero, unico, grande appalto che sostiene tutto il comparto provinciale sarebbe finito in mani terze con conseguenze gravissime per i lavoratori trentini.
Questa volta le responsabilità di chi dirige il Cta, di chi non è riuscito a trovare una fideiussione in tempi utili, di chi ne ha persa una l'anno scorso per non aver controllato se tra i suoi consorziati ce ne fosse qualcuno non in regola, di chi per anni non ha voluto fare nessun tipo di certificazione europea (e l'ha fatta recentemente solo per avere uno "sconto" sulla fideiussione da presentare) e di chi oggi, all'apertura delle buste non era nemmeno presente (presidente e direttore non c'erano), si sarebbero potute rivelare davvero funeste per centinaia di migliaia di persone.
Insomma il viaggio è solo all'inizio e sembra proprio una tratta a lunghissima percorrenza. Chi "guida" diventa davvero importante.