Adesivo dell'Isis appiccicato sul pc, 'blitz' della Digos in biblioteca universitaria. Perquisito uno studente
Sabato scorso gli agenti della questura, allertati da una chiamata anonima, sono entrati nella biblioteca dell'Università di Bolzano per interrogare e perquisire uno studente. Falso allarme, il giovane: "Sono venuti anche in casa. Alla mia coinquilina in pigiama dico imbarazzato di non preoccuparsi"

BOLZANO. Sabato mattina alle 11.30 la Digos altoatesina, allertata da una chiamata anonima alle forze dell'ordine, compie un 'blitz' alla biblioteca dell'Università di Bolzano. Nel mirino uno studente della facoltà di Arti e Design, Stefano Ciri, classe 1993 umbro di Foligno, per la presenza sul suo Mac di un adesivo riportante la bandiera dell'Isis.
"Ho visto - spiega Stefano Ciri sul suo profilo Facebook - quattro agenti di polizia con l'aria minacciosa, che si dirigono nella mia direzione. Dopo essere stato identificato sono invitato a seguirli per un controllo di routine". A questo punto lo studente raccoglie tutto e "spinto su una volante - continua - vengo portato in questura".
Nessuno comprende l'adesivo dell'Isis appiccicato sul computer e "spiego che se fossi un terrorista non avrei un adesivo in bella mostra". All'interrogatorio segue una perquisizione in casa, dove vive con altri studenti: "Alla coinquilina - continua - in pigiama dico imbarazzato di non preoccuparsi e che ho da fare con la polizia".
Falso allarme e caso chiuso: "L'episodio - conclude Ciri su Facebook - termina nella macchina della Digos a discutere se sia meglio Windows oppure Mac". E quell'adesivo dell'Isis? Una provocazione, forse riuscita male o troppo bene vista la reazione che si è innescata.