Servizio civile universale provinciale tra incertezze e preoccupazioni. Malfer (Campobase): "Mancano comunicazione chiara e coinvolgimento delle parti in causa"
Lo Scup sembra attraversare una fase di incertezza che sta generando preoccupazione tra i giovani in servizio e gli enti accreditati: a sottolinearlo è Michele Malfer, consigliere provinciale di Campobase, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione

TRENTO. Il Servizio civile universale provinciale (Scup) è da anni una risorsa fondamentale per la comunità trentina, e offre ai giovani un'opportunità di crescita personale e professionale, e agli enti locali un apporto generativo prezioso.
Dal suo avvio, oltre 3.450 giovani hanno partecipato a progetti di servizio civile, contribuendo con energia, creatività e passione alle attività di quasi 300 tra enti pubblici, organizzazioni e aziende.
Un'esperienza che ha lasciato il segno sui territori, animando comunità, sostenendo associazioni e portando supporto e stimoli innovativi alle persone.
Ma oggi lo Scup sembra attraversare una fase di incertezza che sta generando preoccupazione tra i giovani in servizio e gli enti accreditati: a sottolinearlo è Michele Malfer, consigliere provinciale di Campobase, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione.
"Il direttore dell’Ufficio Servizio Civile Provinciale - scrive Malfer - è andato in pensione da un paio di mesi e non si prospetta una sua sostituzione, il calendario dei bandi 2025 ha già previsto una scadenza in meno (da quattro a tre, e già ciò non aiuta la programmazione del coinvolgimento di ragazzi e ragazze da parte degli enti accreditati) per l’avvio di nuovi progetti, si parla di una riprogettazione della proposta formativa per le giovani e i giovani in servizio, ma ancora nulla è definito".
"Se aggiornamenti e evoluzioni del modello sono legittimamente possibili - conclude Malfer -, ciò che lamentano enti e giovani sono la mancanza di una comunicazione chiara su quanto sta succedendo e l’assenza di un coinvolgimento per raccogliere esigenze, aspettative, gradimento per l’attuale impostazione, proposte di cambiamento e miglioramento".
Malfer ha quindi chiesto di conoscere quale sarà l’assetto futuro dell’Ufficio Servizio Civile Provinciale e se si intenda mantenere almeno l’attuale livello di risorse economiche per finanziare i progetti. Ha poi sollevato la questione del coinvolgimento della Consulta degli enti, degli enti accreditati e dei giovani in questa delicata fase di riprogettazione. Tra i temi posti all’attenzione del Consiglio, anche la possibilità di ripristinare le quattro scadenze annuali per la presentazione dei progetti e la necessità di rafforzare le azioni promozionali per far conoscere lo Scup ai giovani potenzialmente interessati.