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Sanità, la Cisl Fp: "Bene gli adeguamenti contrattuali ma 8 mila lavoratrici e lavoratori sanitari e non chiedono ascolto e risposte "

La Cisl Fp: "C'è una variabile indipendente  che va ben oltre all’aspetto economico e che richiede attenzione. Ormai da tempo chiediamo di affrontare con serietà alcuni temi fondamentali. Ci spiace costatare che rimane inascoltata da parte di Azienda sanitaria e assessorato la richiesta di partecipazione di chi lavora all’interno della sanità"

Foto d'archivio
Pubblicato il - 14 dicembre 2024 - 11:13

TRENTO. "Bene gli ultimi adeguamenti contrattuali derivanti da chi ha firmato i contratti e protocolli ma c'è ancora molto da fare per riconoscere il carico di lavoro e il sistema di competenze e responsabilità. Ci sono i medici che meritano risposte ma anche altri 8 mila lavoratrici e lavoratori sanitari e non che chiedono ascolto". Queste le parole di Giuseppe Pallanch, il segretario della Funzione pubblica della Cisl chiede risposte alla Provincia con i delegati di comparto Alfio Traverso, Sandro Pilotti e Walter Dalvai. "C'è una variabile indipendente  che va ben oltre all’aspetto economico e che richiede attenzione. Ormai da tempo chiediamo di affrontare con serietà alcuni temi fondamentali. Ci spiace costatare che rimane inascoltata da parte di Azienda sanitaria e assessorato la richiesta di partecipazione di chi lavora all’interno della sanità". 

 

La Cisl parla di "un quadro desolante dove ormai il sistema di relazioni sindacali è completamente limitato agli aspetti puramente formali", prosegue Pallanch con Traverso, Pilotti e Delvai. "Attrattività è un termine ormai abusato sui giornali e nei talk show locali, come dicevamo in occasione della nostra denuncia sul taglio di posti letto. I fatti sono incontrovertibili e oltre al problema legato ai medici esistono altri 8000 lavoratrici e lavoratori le cui richieste spesso sono inascoltate. Noi non ci stiamo e continueremo a dare battaglia".

 

Dall'incertezza nell'organizzazione dei turni al carico di responsabilità e di stress correlato nelle corsie e alle aggressioni, tante le questioni. "Si apre un tavolo tecnico e contemporaneamente si prende una società di consulenza da migliaia di euro, quando la strada maestra è quella di prevenire le aggressioni (non di denunciarle dopo): si potrebbe con le stesse risorse rafforzare il sistema con personale di vigilanza. Aspetti che non vengono adeguatamente trattati e considerati". Il risultato è che le professioni sanitarie e tutte quelle legate alla sanità sono sempre meno attrattive.

 

"Calano le domande ai test di ammissione ai corsi di laurea e anche in Trentino, purtroppo, si vedono gli effetti dell'ondata di crisi. Una dinamica evidenziata dai numeri di iscrizione ai test di ammissione ai corsi di laurea. Da anni, per esempio, chiediamo di togliere i numeri chiusi ma ci sono ancora i test pre-selettivi e questo non aiuta a trovare soluzioni per rispondere alla carenza ormai cronica di infermieri e oss".

 

Non bastano i benefit per rendere attrattiva un'occupazione a fronte di una responsabilità e di una difficoltà sempre maggiore. "Servono risposte strutturali - dicono Pallanch, Traverso, Pilotti e Dalvai - perché le decisioni non possono perdere di vista il criterio di garantire un’assistenza sicura e di qualità alle persone fragili con bisogni assistenziali e sanitari sempre più complessi".

 

E' necessario, per la Funzione pubblica della Cisl, un cambio di agenda: continuare fattivamente a rafforzare i salari chiudendo la contrattazione  22/24 e aprendo contestualmente con le risorse finanziate grazie ai protocolli sottoscritti quella 2025/2027 , valorizzare e premiare le competenze. "Proprio questa consapevolezza deve portare a migliorare le condizioni lavorative: oggi il personale è oberato e deve assumersi troppe responsabilità senza che ci sia la vicinanza dell'Azienda", conclude Pallanch con Traverso, Pilotti e Dalvai.

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