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"Le vie dell’acqua e dell’uomo. Società ed economia fra passato e presente", si esplora l'evoluzione della relazione tra la comunità e il torrente Avisio

Un serata dedicata al progetto "Le vie dell’acqua e dell’uomo. Società ed economia fra passato e presente", iniziativa che esplora l’evoluzione della relazione tra la comunità di Lavis e il torrente Avisio: "Una panoramica storico-sociale-economica del territorio"

Di LA - 05 dicembre 2024 - 16:20

LAVIS. Un serata di restituzione dedicata al progetto "Le vie dell’acqua e dell’uomo. Società ed economia fra passato e presente", iniziativa che esplora l’evoluzione della relazione tra la comunità di Lavis e il torrente Avisio, ma che propone anche un analisi delle peculiarità del territorio dell’Ecomuseo dell’Argentario dal punto di vista storico (Qui info).

 

"Il progetto - spiega Ivan Pintarelli, direttore dell’Ecomuseo Argentario - ha permesso non solo di ricostruire una panoramica storico-sociale-economica del territorio interessato, ma ha anche dato la possibilità di creare una rete e di rafforzare i legami e i rapporti con importanti attori del territorio. In particolare con il Piano Giovani di Zona di Lavis e con la Rete di Riserve Valle di Cembra-Avisio".

 

L'appuntamento è in agenda alle 20.30 di venerdì 6 dicembre a palazzo Maffei di Lavis. Il progetto, condotto da Anna Brugnara, Andrea Casna e Marco Stenico, è promosso dall'Ecomuseo Argentario con il contributo della Fondazione Caritro, ha visto la partecipazione, in qualità di partner, dell'Associazione culturale lavisana, del Comune di Lavis, del Comune di Civezzano, della Rete delle Riserve Val di Cembra-Avisio e dell’Apps.

 

"Con le politiche giovanili è iniziata sin da subito una collaborazione che ha portato alla nascita di altri progetti", aggiunge Pintarelli. "Con la Rete di Riserve Val di Cembra-Avisio, questo progetto ha portato le due realtà a organizzare eventi finalizzati alla valorizzazione del territorio di Albiano e di Giovo. Inoltre, il progetto ha permesso di migliorare e potenziare l’offerta formativa per le scuole del territorio, con la realizzazione di materiale didattico pensato per affrontare, attraverso mappe e immagini, il rapporto fra la popolazione e l’acqua. Visto, inoltre, l’interesse manifestato da associazioni e privati cittadini, nella serata del 17 ottobre 2024, presso la biblioteca comunale di Lavis, nell’ambito della rassegna 'Un mondo insostenibile', l’Ecomuseo dell’Argentario ha deciso di proseguire il progetto anche nel 2025 al fine di diffondere una maggiore sensibilità sulle tematiche di tutela e valorizzazione del territorio".

 

Le ricerche storiche curate da Marco Stenico e Andrea Casna, insieme alle testimonianze dei residenti raccolte tramite interviste condotte da Anna Brugnara, hanno permesso di tracciare il ruolo che l’Avisio ha avuto e continua ad avere nella vita della comunità.

Il filo conduttore è stata l’importanza che l’acqua riveste in vari aspetti della vita territoriale. Il progetto ha considerato un lungo periodo storico, dal Duecento al Novecento, esplorando il cambiamento nella percezione del fiume nel corso del tempo.

 

Un punto importante del progetto sono state le venti interviste condotte da Anna Brugnara, che hanno coinvolto una ventina di residenti (di età compresa tra i 19 e i 90 anni), i quali hanno risposto a un questionario pensato per raccogliere ricordi, informazioni e impressioni. Le interviste, attualmente catalogate nell’archivio dell’Ecomuseo Argentario, costituiscono ora una raccolta di racconti, testimonianze e descrizioni che uniscono il passato al presente attraverso le vite di molte generazioni, dai più anziani ai più giovani. Si tratta di materiale che si rivelerà sicuramente importante e prezioso per studi e progettualità future.

 

Attraverso un questionario, è stato anche possibile sondare meglio il terreno. In questa fase i dati raccolti suggeriscono che il torrente Avisio è principalmente frequentato per attività tranquille come passeggiate in solitaria. Le caratteristiche naturali, come l'acqua e la vita acquatica, sono molto apprezzate, e la forra verso San Giorgio emerge come l'area più attrattiva. I risultati di questo lavoro sono consultabili sul sito dell’Ecomuseo Argentario in una sezione dedicata al progetto

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