La sala lettura della Biblioteca di Belluno dedicata a Bartolomeo Zanega: ''Giornalista, insegnate, primo e ultimo consigliere dell'Msi. Un uomo che ha amato la città''
Morto nel 1993 il provvedimento è stato adottato all'unanimità dalla giunta del capoluogo con l’intento di non essere solo un atto formale ma anche un atto di profonda sostanza etica e civile e di profondo senso istituzionale che, seppure a distanza di anni dalla scomparsa di Bartolomeo Zanenga, ha voluto colmare un vuoto nella città. Emozionata la figlia Fiammetta che si è detta rammaricata del fatto che i libri di suo padre non trovino posto tra gli scaffali della sala perché 30 anni fa, poco dopo la sua morte, la biblioteca civica ne aveva rifiutato la donazione

BELLUNO. Si è svolta martedì 3 dicembre a Palazzo Crepadona, sede della Biblioteca Civica di Belluno, la cerimonia di intitolazione della sala lettura a Bartolomeo Zanenga giornalista, insegnante, ricercatore storico e politico bellunese nato il 9 dicembre 1922 e morto nel marzo del 1993.
La funzione ha dato seguito al provvedimento 158 del 3 agosto 2023 adottato all’unanimità dalla giunta del capoluogo con l’intento di non essere solo un atto formale ma anche un atto di profonda sostanza etica e civile e di profondo senso istituzionale che, seppure a distanza di anni dalla scomparsa di Bartolomeo Zanenga, ha voluto colmare un vuoto nella città riconsiderando un personaggio che era stato in parte dimenticato.
“Senza retorica posso definirlo un atto di giustizia nel solco della memoria di un grande uomo di cultura che era profondamente amante della città di Belluno, una città splendente. Fare questo, in un luogo di cultura per antonomasia qual è la biblioteca civica, e forse nella sala più importante dove vengono tanti studenti a studiare, ad approfondire, a crescere loro stessi, credo che sia un atto bellissimo e doveroso, non solo sul profilo politico, ma anche dal punto di vista morale” ha commentato l’assessore alla cultura del Comune di Belluno Raffaele Addamiano che ha proseguito: “Bartolomeo Zanenga è stato un giornalista che ha fatto anche l'addetto stampa delle Olimpiadi di Cortina d’Ampezzo del 1956, è stato un grande insegnante, è stato un ricercatore storico, è stato colui che si è laureato a Milano dopo l'iniziato di studi a Padova nel 1939 in lettere moderne, ma è stato anche il primo e ultimo consigliere comunale del Movimento Sociale Italiano e non dobbiamo avere vergogna di ricordare anche questo aspetto della sua figura”.
Tra i presenti che ha voluto ricordarlo anche Luigi Boito, presidente del Circolo Cultura e Stampa Bellunese, che l’ha descritto così: “Alle magistrali per me è stato il vero maestro, l’insegnante libero, avanzato, innovativo, perché ci ha insegnato veramente di credere in noi stessi e di fare le ricerche. Non ha mai fatto politica in classe ma ha sempre insegnato attraverso il suo esempio personale, la ricerca, l'approfondimento sulle radici anche della nostra filosofia e della nostra storia dolomitica. Quando sono diventato fondatore e direttore di Telebelluno gli ho dato una rubrica, chiamata tesori in biblioteca, insieme a Silvio Guarnieri che era di tutt’altra parte politica ma insieme hanno fatto un bellissimo lavoro”.
Molto emozionata la figlia Fiammetta Zanenga che, ringraziando i presenti per la numerosa presenza, si è detta rammaricata del fatto che i libri di suo padre non trovino posto tra gli scaffali della sala perché 30 anni fa, poco dopo la sua morte, la famiglia li aveva offerti in donazione alla biblioteca civica ma la donazione era stata rifiutata e quindi la collezione era stata donata alla Biblioteca Gregoriana del seminario di Belluno. “Era una collezione importante di testi che andavano dal 1580 fino più o meno ai giorni nostri e che mio padre aveva raccolto in tutta la vita, perché effettivamente era sempre stato innamorato di Belluno, della città, della provincia, e aveva sempre avuto questa passione di raccogliere tutto quello che trovava. Spero che qui vengano in futuro tanti studenti, che si incuriosiscano, chiedano chi era Bartolomeo Zanenga e imparino che c'è stato anche a Belluno, piccola città, piccola patria, molto piccola tante volte, qualcuno che l'ha amata molto e ha dato tutto quello che poteva dare” ha commentato Fiammetta.