Dopo 2 anni di restauro torna a splendere villa Morassutti a San Martino di Castrozza. Un edificio che ha fatto la storia dell'architettura di montagna
L'edificio a Primiero San Martino di Castrozza è opera di Bruno Morassutti e Angelo Mangiarotti, la villa ha fatto la storia dell'architettura di montagna: "Abbiamo tutelato e rispettato la semplicità architettonica"

PRIMIERO SAN MARTINO DI CASTROZZA. Dopo due anni di lavori di restauro, iniziati nel 2022, è tornata a splendere villa Morassutti di San Martino di Castrozza, un edificio opera di Bruno Morassutti e Angelo Mangiarotti che ha fatto la storia dell'architettura di montagna e che tornerà ad ospitare turisti e studiosi nella sua bellezza e originalità ai piedi delle Pale di san Martino.
La villa fu progettata e realizzata tra il 1956 e il 1958 e voluta da Bruno Morassutti, padovano di nascita, milanese di professione, ma dolomitico per tutta la vita che scelse di trascorrere gli ultimi suoi anni a Belluno in Villa Buzzati e identificò San Martino di Castrozza come luogo per realizzare alcune delle sue opere più iconiche, tra queste la villa che divenne la dimora di vacanza della sua famiglia, che è tuttora proprietaria dell’immobile, oltre che un capolavoro di modernità costruito nel cuore delle Dolomiti.
La villa caratterizza il paese e da subito occupò le pagine delle più illustri riviste di architettura per la sua bellezza e originalità nell’organizzazione degli spazi interni: la casa è costruita in legno con una copertura a padiglione sostenuta da pilastri che si elevano su un massiccio basamento in pietra. I divisori interni, che sono creati da armadi rivestiti in tessuto rosso, delineano lo spazio centrale conviviale, destinato al focolare, e separano da esso tutti gli spazi destinati alle camere, la cucina e la sala da pranzo.

Le pareti perimetrali esterne, fatte con pannelli in legno bianco riquadrati da sottili telai in legno, delineano lo stile inconfondibile e unico della villa, richiamando alla memoria le linee pure delle pannellature di tamponamento di Villa Katsura in Giappone. Ampie finestre, intercalate con metrica elegante alle pannellature in legno, aprono e ritmano scorci sul paesaggio circostante e le montagne. Lo spazio del soggiorno si apre sia ad Est che ad Ovest con un sistema di porte finestre a tutta altezza che lo collegano direttamente alla terrazza da un lato e al giardino dall’altro, interconnettendo in un continuum spaziale il dentro con il fuori. Il tutto contribuisce a creare un ambiente accogliente e raffinato, al cospetto delle Pale di San Martino, dove assaporare in compagnia il piacere del bello creato dall’uomo e dalla natura.
Per quanto riguarda i lavori di restauro conservativo, gli stessi sono stati progettati e diretti dall’architetto Nicola Agazzi, dello Studio Agazzi di Bergamo, che fu l’ultimo collaboratore di Bruno Morassutti, e dall’architetto Gerolamo Ferrario di Merate, che si è coordinato con un gruppo di professionisti e collaboratori del Primiero: Cristina Bancher e Matteo Melotti, ingegneri dello studio Monplan, e Mauro Gobber dello Studio tecnico Gobber.
Lo stesso Nicola Agazzi ha così descritto il restauro compiuto: “Le opere conservative progettate costituiscono un intervento organico ed attento volto a tutelare la semplicità architettonica, rispettando l'essenza estetica originaria, la logica costruttiva, così chiara e distinta, la materia e la sua storicità. La villa è un'importante opera moderna progettata e costruita con chiari riferimenti all’architettura di F.Ll.Wright in America che Morassutti potè apprezzare nel 1949 frequentando il Taliesin Fellowship di Wright e soggiornando in entrambe le comunità studio in Wisconsin e Arizona; a questa vi si aggiungono altre suggestioni che prendono spunto dall’architettura locale, che genera i propri spazi attorno al focolare, e dalla tradizione giapponese”.
Il vero intervento innovativo ha riguardato l’adeguamento impiantistico e tecnologico che ha migliorato le prestazioni energetiche in un’ottica green grazie anche alla scelta del teleriscaldamento e di materiali e sistemi isolanti all’avanguardia ed ecologici, migliorando così tutti i livelli di comfort ambientale e offrendo anche nuovi servizi tra i quali una sauna al piano terra perfettamente integrata nel pieno rispetto della struttura originaria, dei suoi spazi e della storia dell’edificio, che si apre ora alla ricettività turistica e culturale.