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Dal monitoraggio e contrasto alle zecche all'innalzamento della sicurezza sui prodotti lattiero-caseari in malga: l'Ulss1 e lo Zooprofilattico al lavoro insieme

Rinnovato il 2 dicembre l’accordo quadro tra l’azienda Ulss 1 Dolomiti e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, di durata triennale con possibilità di proroga per altri tre anni, che prevede l’impegno da parte dei due enti di realizzare congiuntamente e in maniera coordinata iniziative scientifiche e programmi di ricerca

Di Antonio Gheno - 03 dicembre 2024 - 17:28

BELLUNO. E’ stato rinnovato il 2 dicembre l’accordo quadro tra l’azienda Ulss 1 Dolomiti e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, di durata triennale con possibilità di proroga per altri tre anni, che prevede l’impegno da parte dei due enti di realizzare congiuntamente e in maniera coordinata iniziative scientifiche e programmi di ricerca, corsi di formazione e promozione della salute pubblica, promuovendo l’approccio One Health, che guarda alla salute umana, animale ed ambientale, anche in previsione dei prossimi Giochi Olimpici Invernali Milano- Cortina 2026, “con un sistema efficace che consente di far fronte alle sfide del futuro” ha commentato Antonia Ricci direttrice dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

 
Gli ambiti di intervento sono stati individuati in due filoni: quello della sanità pubblica che comprende l’aggiornamento delle conoscenze sulle zecche e sulle malattie trasmesse dalle zecche attraverso il progetto “Monzec”, la ricognizione di potenziali zoonosi neglette o riemergenti come ad esempio l’Echinococcus Multilocularis e l’individuazione di aspetti tecnici e scientifici di comune interesse relativi alle zecche e alle zoonosi da vettori per la promozione della visione One Health, e quello della sicurezza alimentare che include il progetto “Sicurezza Olimpica“ - percorso regionale ”Veneto in action“, il progetto “Malghe 2.0“ e l’attività di contrasto delle malattie a trasmissione alimentare.

Grazie all’approfondimento fatto da Enrico Francione, dirigente medico del Servizio Veterinario di Sanità Animale Ulss 1, si può vedere che il progetto “Monzec” ha durata 30 mesi e ha come obiettivo quello di analizzare e monitorare la distribuzione delle zecche nell’area del Tirolo orientale, Val Pusteria e Provincia di Belluno tramite un’app in uso alle associazioni venatorie e la Polizia Provinciale. La app prevede che l’utente fotografi un’area specifica dell’animale dov’è presente la zecca, indichi di che animale si tratta e condivida le coordinate gps di modo da fornire dati agli enti pubblici. Allo stato attuale il progetto vede, da parte dell’Ulss 1, la app pronta e funzionante e la formazione già eseguita alle categorie interessate mentre l’analisi dei dati e loro diffusione avverrà nel 2025 e 2026. All’Istituto zooprofilattico il compito di campionare le zecche in campo nell’estate 2025, aggiornare i dati sui patogeni presenti e sulla prevalenza delle zecche ed analizzare e diffondere i dati sempre nel 2025 e 2026. Alla fine andrà creata una mappa con diffusione e tipologia di zecche presenti sul territorio.

Passando alla sicurezza alimentare si è andati ad analizzare con Damiano Comin, direttore dell’UOC Servizio Veterinario di Igiene Alimenti di Origine Animale e loro derivati Ulss 1, e Andrea Cereser, direttore SCS8 - Valorizzazione delle produzioni alimentari dell’IZSVe, il progetto di “Sicurezza Olimpica” che avrà come obiettivo quello di innalzare gli standard di sicurezza e igienico sanitari della somministrazione e vendita al dettaglio di alimenti, focalizzandosi sulla formazione sul campo di aziende appartenenti al mondo horeca. Da gennaio 2024 si è analizzato il contesto, si è costruito un tavolo tecnico coinvolgendo anche gli stakeholder ed ora si stanno reclutando i formatori. Successivamente avverrà la formazione e poi le verifiche sul campo con le autorità competenti verificando la sostenibilità del progetto.

Il progetto “Malghe 2.0” prevede l’innalzamento degli standard di sicurezza e igienico sanitari dei prodotti lattiero-caseari in malga, situazione dove garantire tutti gli standard è molto difficile. In questo campo la strategia prevederà la formazione degli addetti alla mungitura e trasformazione del latte, la verifica degli strumenti tecnologici che possono aiutare la malga a seguire gli standard ed infine un monitoraggio analitico che garantisca gli standard raggiunti. Il contrasto alle malattie a trasmissione alimentare prevede di collaborare e supportare la diagnostica e le indagini epidemiologiche in relazione al controllo e alla prevenzione delle stesse. Le strategie messe in campo sono la sinergia tra enti, il know how che permette di agire tempestivamente nei focolai epidemici, come successo nei giorni scorsi con il caso della bambina a Cortina e il formaggio di malga trentino, e l’utilizzo della tecnologia per avanzare nel contrasto.

Soddisfatto il commissario Giuseppe Dal Ben e anche Antonia Ricci che ha dichiarato che la nuova sede, messa a disposizione a Belluno da Arpav, permetterà all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di migliorare il suo servizio che “si spera possa essere incrementato con nuovo personale utile a continuare ad essere pionieri in Veneto nella prevenzione attraverso monitoraggi mirati quali quello delle zanzare che evitano la malattia oltre che ottimizzare le risorse”.

 

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