Apsp e Rsa private, "L'anno sembra aprirsi con importanti novità ma speriamo non sia uno spot", Cisl Fp e Uil E.E.LL.: "Il settore aspetta ancora tante risposte"
I segretari di Cisl Fp e Uil Fpl EE.LL., Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti: "Le misure della Provincia non sono sufficienti: sono ancora troppe le partite aperte sul fronte delle Apsp e Rsa private, a cominciare da carichi di lavoro eccessivi, una revisione dei parametri e una carenza di personale strutturale che mette a rischio i servizi"

TRENTO. "L'anno che verrà sembrerebbe aprirsi con importanti novità, ma speriamo che non sia solo uno spot", queste le parole di Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). "L'assessore Mario Tonina corrisponderà alle richieste delle Rsa e dei Centri diurni per anziani. Ma queste misure non sono sufficienti, sono ancora troppe le partite aperte sul fronte delle Apsp e Rsa private, a cominciare da carichi di lavoro eccessivi, una revisione dei parametri e una carenza di personale strutturale che mette a rischio i servizi. Le lavoratrici e i lavoratori, che aspettano ancora dall’assessorato risposte importanti. Ancora nessun riscontro sull'istituzione dell'Osservatorio provinciale per confrontarsi sulle criticità e condividere soluzioni nel breve periodo con le parti sociali, questione che sembra non interessare l’assessore, forse perché troppo ostica e impegnativa".
Sono 92 i posti letto in più previsti nelle direttive 2025, così anche per i Centri diurni dove c'è la previsione di 46 posti in più rispetto alla disponibilità attuale.
"Un doppio provvedimento della Giunta provinciale che mette a disposizione ulteriori 11 milioni a sostegno del welfare", evidenziano le Funzioni pubbliche di Cisl e Uil. "Inoltre si punta per una residenzialità diversa per i casi meno gravi per migliorare l'offerta delle case di cura già esistenti. Un'attenzione in più rispetto alla fascia di popolazione che non riesce a essere completamente autosufficiente. Ma a queste misure deve corrispondere a un piano assunzionale e il rispetto di turnistiche umane e rispettose della conciliazione lavoro famiglia, i richiami alle previsioni dell’Age management e il tema delle limitazioni alla mansione”.
Provvedimenti che abbiamo auspicato "ma che non bastano a migliorare la qualità del lavoro e della vita. L'impegno deve essere quello di investire sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, si deve abbandonare l'approccio autoreferenziale per trovare risposte strutturali, moderne e in grado di ridurre i carichi di lavoro e avere un giusto riconoscimento delle responsabilità", concludono Pallanch e Bassetti.