Contenuto sponsorizzato

Anche gli assistenti sociali contro le segnalazioni scolastiche e il nuovo protocollo Pat-Procure: "Rischio di dinamiche punitive, serve un confronto"

"L'Ordine degli Assistenti Sociali chiede che il protocollo venga sospeso in via cautelativa e che si apra un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte per elaborare soluzioni che rispettino la complessità del sistema di protezione minorile"

Pubblicato il - 14 dicembre 2024 - 11:37

TRENTO. Critiche e preoccupazioni: è quanto emerge dal comunicato stampa firmato dall'Ordine degli Assistenti Sociali del Trentino-Alto Adige, e che affronta la questione (in questi giorni molto dibattuta QUI L'ARTICOLO) del nuovo protocollo d’intesa siglato tra la Provincia autonoma di Trento e le Procure sulle modalità di segnalazione e denuncia da parte degli istituti scolastici.

 

L’Ordine, tramite la sua presidente Elisa Rizzi, critica soprattutto la mancata consultazione delle professioni coinvolte nella tutela minorile, evidenziando il rischio di un approccio punitivo e frammentario, che potrebbe compromettere il benessere dei bambini e delle famiglie; e al tempo stesso sottolinea la necessità di un approccio multidisciplinare, basato su prevenzione e ascolto, chiedendo in definitiva la sospensione del protocollo e l’apertura di un tavolo di confronto per elaborare soluzioni condivise.

 

"L’Ordine degli Assistenti Sociali del Trentino-Alto Adige - recita la nota - esprime forte preoccupazione per il protocollo d’intesa siglato tra la Provincia autonoma di Trento, le Procure ordinarie e la Procura per i Minorenni, relativo alle modalità di segnalazione e denuncia da parte degli istituti scolastici. L’Ordine, allineandosi alle criticità già evidenziate da altre categorie professionali, richiede la sospensione immediata del documento e l’apertura di un tavolo di confronto.Spiace constatare che non ci sia stato un coinvolgimento delle professioni che, oltre a occuparsi della tutela dei minorenni, lavorano quotidianamente per il sostegno ai bambini e alle loro famiglie, promuovendo il benessere ed evitando situazioni di grave pregiudizio. Il complesso sistema di tutela minorile non può essere ridotto al suo ruolo sanzionatorio".

 

"L’approccio delineato nel protocollo rischia di alimentare dinamiche punitive e frammentarie, anziché promuovere una vera presa in carico integrata dei minori e delle loro famiglie. Siamo convinti che la tutela dei diritti dei bambini debba avvenire attraverso percorsi di prevenzione, ascolto e collaborazione interistituzionale, piuttosto che con un’impostazione che sembra privilegiare un intervento emergenziale e non sufficientemente condiviso", ha aggiunto la presidente Elisa Rizzi.

 

"Ogni decisione in materia di minori deve fondarsi su un approccio multidisciplinare, che tenga conto delle competenze specifiche e dell’esperienza di chi opera sul campo. La mancata consultazione di assistenti sociali e psicologi rappresenta un grave limite del protocollo".

 

Per queste ragioni, l’Ordine degli Assistenti Sociali chiede che il protocollo venga sospeso in via cautelativa e che si apra un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte per elaborare soluzioni che rispettino la complessità del sistema di protezione minorile. Solo attraverso una collaborazione attiva tra istituzioni e professionisti sarà possibile costruire percorsi di tutela realmente efficaci e rispettosi dei diritti di tutti

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Ambiente
21 gennaio - 12:42
Il Gps di Puck ha trasmesso i segnali e subito i carabinieri forestali si sono attivati raggiungendo la casa dell'uomo. Dopo una perquisizione la [...]
Esteri
21 gennaio - 12:24
Non è la prima volta che si verifica un fenomeno di gelicidio sulle strade della Valsugana
Cronaca
21 gennaio - 12:31
E' successo poco prima di mezzogiorno e sul posto si sono portati i vigili del fuoco e i soccorsi sanitari. L'uomo sarebbe rimasto con la gamba [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato