Diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero, parte il nuovo programma di screening dell'Azienda sanitaria
Bordon: "Con questo screening ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di intercettare casi di cancro, quando sono ancora in una fase iniziale e quindi quando la percentuale di guarigione, secondo la letteratura scientifica, è più elevata"

TRENTO. La prevenzione è l'arma migliore per contrastare alcune malattie ed è questo uno dei motivi che hanno portato l'Azienda sanitaria, a partire dal primo marzo, a dare il via al nuovo programma di screening del tumore del collo dell’utero che utilizza il test molecolare per la ricerca del dna del virus hpv per la diagnosi precoce. Nel primo anno saranno coinvolte circa 15 mila donne tra il 50° e il 61° anno di età.
In provincia di Trento, tra le prime in Italia, è stata introdotta la nuova metodica di screening mediante la ricerca del Papillomavirus umano (hpv), che andrà ad affiancare l’attuale metodica di screening mediante pap test che è attivo in Trentino dal 1993. La nuova metodica prevede lo screening molecolare per la presenza del Papillomavirus umano (hpv) come test di 1° livello, a partire dal 31° anno di età e fino al compimento del 64° anno. Tutte le donne residenti in Trentino, comprese in questa fascia di età, passeranno gradualmente, nell’arco dei prossimi quattro anni, al nuovo screening, mentre il pap test sarà utilizzato solamente per le donne tra i 25 e i 30 anni di età.
“Presentiamo oggi il programma di prevenzione secondaria per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero – ha detto in apertura di conferenza stampa Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss –. Con questo screening ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di intercettare casi di cancro, quando sono ancora in una fase iniziale e quindi quando la percentuale di guarigione, secondo la letteratura scientifica, è più elevata. Coinvolgeremo, a regime, 145 mila donne in tutto il Trentino, di cui 128 mila con la metodica hpv test e, in caso di positività, le donne non saranno mai lasciate sole ma seguite da un’équipe multidisciplinare».
Alla presentazione di oggi sono state illustrate le modalità operative per l’introduzione in Trentino di questa nuova metodica di screening che, gradualmente coinvolgerà nell’arco di quattro anni, tutte le donne comprese nella fascia di età target. Pertanto, nel 2017, saranno invitate all’hpv test le donne nella fascia di età 50-61 anni e al pap-test le donne 25-49 anni e con più di 62 anni, nel 2018 hpv test per le donne 46-61 anni e pap-test per le donne 25-45 e con più di 62 anni, nel 2019 hpv test per le donne 41-61 anni e pap-test per le donne nella fascia di età 25-40 e con più di 62 anni.
A regime, partire dal 2020, i test di screening offerti in provincia di Trento saranno il pap test, per le donne di età compresa tra i 25 e i 30 anni e il test hpv, per la ricerca del papillomavirus umano, per le donne di età compresa tra i 31 e i 64 anni. Dati scientifici dimostrano infatti che dopo i trent’anni la metodica che si è dimostrata più efficace per la prevenzione del tumore del collo dell’utero è l’hpv test e per questo motivo è sufficiente la ripetizione del test ogni 5 anni. Il test hpv si esegue con un prelievo come avveniva per il pap test.
Maggiori informazioni in:
- Servizio Coordinamento screening: numero verde 800 243625, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 - e-mail: screening@apss.tn.it
- Le 100 domande sull’HPV www.gisci.it/documenti/documenti_gisci/100d_hpv_2015.pdf
- HTA REPORT 2012, pubblicato sulla rivista Epidemiologia e Prevenzione http://epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2012-36-3-4-supppl-1