Alloggi per studenti, a rischio l'attrattività dell'Ateneo trentino. Il rettore: ''Serve l'aiuto dei comuni limitrofi". La politica? "Non mi spaventa la dialettica''
La cerimonia dell’Università di Trento torna dopo due anni di sospensione a causa della pandemia. A tenere la prolusione la professoressa Fosca Giannotti, da pochi giorni titolare della prima cattedra di informatica della Scuola Normale Superiore a Pisa. Il rettore Flavi Deflorian: "Dobbiamo servire ulteriori servizi perché senza certamente faremo fatica a rimanere ai vertici delle classifiche”

TRENTO. “Servono nuove iniziative e nuovi servizi, questo è il nostro impegno. Il rischio è che studentesse e studenti non trovando un'offerta adeguata guardino verso altri atenei”. E' “Ripresa” il termine usato dal rettore dell'università di Trento Flavio Deflorian in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico che torna dopo due anni di sospensione a causa della pandemia.
Un appuntamento importante che ha visto anche la presenza della professoressa Fosca Giannotti, da pochi giorni titolare della prima cattedra di informatica della Scuola Normale Superiore a Pisa. Pioniera della Data Science, con varie esperienze di ricerca in Italia e all’estero, è considerata una delle 19 donne più influenti al mondo sui temi dell’intelligenza artificiale, Big Data e apprendimento automatico.
“Il nuovo anno accademico – ha spiegato il rettore - si apre alla luce della ripresa che quest'anno abbiamo potuto mettere in atto in presenza e che ci pone davanti sfide importanti come quelle legate al Pnrr”. Quello di Trento è un ateneo che guarda avanti, che punta sulla crescita, sullo sviluppo.
“Puntiamo a rimanere ai vertici delle classifiche nazionali senza con questo volerci inorgoglire troppo. In questi anni lo sforzo portato avanti ci ha fatto ottenere risultati importanti, mantenere quella qualità che ci è stata riconosciuta soprattutto dalle nostre studentesse e dai nostri studenti”.
Non mancano i nodi da affrontare che vanno dal reclutamento dei nuovi docenti per la scuola di Medicina ai problemi, molto sentiti anche negli scorsi mesi, degli alloggi per gli studenti. “Questo è un problema significativo – ha chiarito Deflorian - che stiamo cercando di affrontare con tutto il territorio e assieme quindi ad altri soggetti. Dobbiamo servire ulteriori servizi, siamo davanti ad una crisi di crescita e di consolidamento, senza nuovi servizi certamente faremo fatica a rimanere ai vertici delle classifiche”.
L'Università starebbe lavorando con i territori vicini per trovare una soluzione agli alloggi. “Noi costruiremo nuovi studentati per una maggiore offerta pubblica ma avremo bisogno di più tempo. Questo dovrà essere accompagnato da soluzioni temporanee e per questo è fondamentale il coinvolgimento anche di comuni limitrofi. Penso, per esempio, a Pergine per la collina di Trento, per riuscire ad offrire alle studentesse e agli studenti una opportunità in più. Ma ci potrebbero essere anche gli strumenti di aiuto per chi si rivolge al mercato privato”.
Non manca il tema del rapporto con la politica. Più volte l'Università è stata tirata per la giacchetta e non sono mancati gli scontri con la Provincia. “Se guardiamo la storia nostro ateneo – ha affermato il rettore - i rapporti con la politica non sono stati mai semplici. Sono due autonomie a confronto, ognuna gelosa delle proprie prerogative. Non mi spaventa il rapporto dialettico con la politica, ognuno vuole fare la propria parte”.