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"Torniamo al proporzionale", ecco la nuova proposta di Manuela Bottamedi: "Per dire basta all'uomo solo al comando"

"Sbarramento e 'sfiducia costruttiva' per obbligare il presidente a confrontarsi con il Consiglio provinciale e avvicinare i cittadini alle istituzioni". Il testo sarà depositato anche con la firma di Bezzi (Forza Italia)

Di Donatello Baldo - 03 marzo 2017 - 18:07

TRENTO. Il ritornello del "Torniamo al proporzionale" non aleggia soltanto nei palazzi di Roma. Anche in Trentino qualcuno ci sta pensando: "E' un sistema molto più in vicino alla nostra cultura, il maggioritario è modello in uso nei Paesi anglosassoni, lontani dalle nostre concezioni di partecipazione e democrazia".

 

A livello nazionale ci sta pensando Stefano Parisi con la sua nuova formazione politica "Energie per l'Italia". A livello locale lo propone Manuela Bottamedi che del movimento di Parisi è la referente locale. "Lunedì deposito presso gli uffici un disegno di legge per la modifica della legge elettorale trentina". Una legge che oggi è tarata sul maggioritario, che spinge a un modello bipolare, "che mette nelle mani di una sola persona troppo potere. Un potere di cui francamente non se ne può più", spiega la consigliera. 

 

Bottamedi, di ritorno da Roma dove alla Camera dei Deputati ha partecipato alla conferenza stampa per la promozione di una legge proporzionale anche per il Parlamento, espone i dettagli della sua proposta. "Il maggioritario, che nella nostra Provincia vige da 15 anni, ha prodotto già troppi danni. Troppo potere nelle mani dell'esecutivo, a discapito dell'Assemblea legislativa". Per la consigliera "questo ha prodotto una limitazioni della partecipazione democratica, allontanando i cittadini dalle istituzioni".

 

La proposta è quella del ritorno al proporzionale corretto con alcuni sbarramenti. Il 5% per i partiti aggregati in coalizione, la scrematura naturale dovuta al metodo d'Hondt (il 2-3%) per i partiti che si presentano alle elezioni in solitaria. Un Consiglio provinciale eletto senza gli attuali premi di maggioranza che garantiscono stabilità. "Perché la stabilità - spiega Manuela Bottamedi - sarebbe garantita da un altro elemento, quello della 'sfiducia costruttiva'".

 

Capiamo bene. Nella proposta della consigliera l'elezione del presidente della Giunta non avverrebbe più in modo diretto: l'elettore voterebbe i partiti che poi, in seno al Consiglio, sceglierebbero il presidente. Come una volta. L'aggiunta della 'sfiducia costruttiva' servirebbe nel caso il consiglio volesse sostituire la Giunta: in quel caso dovrebbe obbligatoriamente proporre l'alternativa, cioè una nuova maggioranza e un nuova guida. 

 

"Questo sarebbe un deterrente alla ingovernabilità - spiega Bottamedi - ma anche una sollecitazione al presidente che non potrebbe più agire da solo ma di concerto con il Consiglio. Un consiglio che se lo vuole lo manda a casa e lo sostituisce con un altra persona".

 

"Perché ora, con il sistema attuale - chiarisce la consigliera Bottamedi - il presidente della Giunta si può permettere di dire questo: o fate come dico io oppure andiamo tutti a casa. Mentre con la 'sfiducia costruttiva' andrebbe a casa solo lui". 

 

La proposta è sostenuta anche da Giacomo Bezzi, ma secondo la proponente "anche altri sono pronti a sostenerla, anche tra la maggioranza". E secondo la consigliera anche lo stesso Ugo Rossi potrebbe farci un pensierino: "Mi sembra traballante la sua leadership, forse avrebbe maggiore possibilità di essere riconfermato con un sistema elettorale proporzionale".

 

Sicuramente - afferma Bottamedi - questo modello avrebbe la forza di riportare la politica al centro, cosa che ora come ora, per via dell'uomo solo al comando, non c'è, con le conseguenze politiche che sono sotto gli occhi di tutti".  

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