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Schützen, mancano i voti per la riconferma del comandante Dalprà: "Abbiamo voluto dare un segnale, ora una nuova gestione"

All'assemblea generale delle Compagnie del Welschtirol Paolo Dalprà unico candidato. Ma su 119 elettori presenti, solamente in 59 lo hanno sostenuto. Gli altri si sono divisi in 41 schede bianche e 19 nulle. Contro di lui, quindi, si sono espressi in sessanta.

Di Donatello Baldo - 05 marzo 2017 - 12:48

TRENTO. Nessuno sa se Paolo Dalprà sia effettivamente stato eletto dall'assemblea generale della Federazione delle Compagnie degli Schützen del Welschtirol che ieri si è tenuta al Teatro San Marco. “Non risponde al telefono nemmeno a noi – confidano un po' disorientati i vertici dell'associazione – quello che è certo è che metà della Federazione non l'ha votato, questo al di là della legittimità dell'elezione”.
 

Il problema è questo. Ieri l'unico candidato era lui, il Landeskommandant uscente Paolo Dalprà, pronto alla rielezione. Ma su 119 elettori presenti, solamente in 59 lo hanno sostenuto. Gli altri si sono divisi in 41 schede bianche e 19 nulle. Contro di lui, quindi, si sono espressi in sessanta. “Perché questo è il significato di questa votazione, la metà più uno non l'ha voluto riconfermare”, spiegano alcuni che ovviamente vogliono rimanere anonimi.

 

Adesso c'è da interpretare il regolamento – affermano – per capire se dal computo devono essere tolte le nulle oppure considerare l'intero corpo dei votanti”. Nel primo caso il quorum del 50% più uno non sarebbe raggiunto, nel secondo invece sì. “Ma la questione è un'altra – affermano – come può non considerare questa divisione”.

 

Come detto, Dalprà ha staccato il telefono, forse in queste ore medita il da farsi. “Sembra però certo che si andrà a una nuova assemblea generale - ci spiegano – e i candidati pronti a sostituirlo ci sono già”.
 

Sembra che l'esito di questa elezione fosse già previsto. “E' prassi che ci sia un solo candidato, proprio per arrivare all'assemblea tutti uniti, senza divisioni. Ma questa volta in molti hanno voluto dare un segnale – spiegano – anche se non si credeva di arrivare ad avere la maggioranza con la somma di bianche e nulle”.

 

Un segnale forte che sembra non poter passare inosservato. Uno degli scenari che sembra possano determinarsi sembra sia questo: qualcuno assume la guida delle Compagnie per un periodo di transizione, per poter così riorganizzare la Federazione, per far crescere anche nuove forze, magari tra le nuove generazioni.
 

Il motivo di questo 'tranello' studiato a tavolino ha a che fare con l'attualità: “Ormai è chiaro a tutti che il Patt non ci rappresenta più. La dimensione politica è importante ma non dobbiamo legarci a una sola espressione partitica, a maggior ragione dopo quello che è successo”. E il riferimento è al patto elettorale tra Baratter, Corona e Dalprà, condannato dal giudice come 'corruzione elettorale'.

 

E il coinvolgimento del comandante, e del vice, in questa vicenda sembra pesare molto, “anche per l'immagine”. Ieri infatti, davanti al Teatro San Marco, c'erano appostate le Iene con telecamera e microfono: dopo la posta fatta a Baratter, inseguito a Pomarolo fin sotto casa, hanno tentato di estorcere dichiarazioni anche agli altri correi Corona e Dalprà.
 

“Ma questo non è l'unico problema, certo è pesato molto, ma questa spaccatura c'è da prima. E' ora di cambiare il modo di comunicare con l'esterno, di organizzare la Federazione”, spiegano gli insoddisfatti della gestione Dalprà.
 

Insoddisfatti organizzati, pronti a prendere in mano la situazione per proporre l'alternativa. “I nomi ci sono già – ribadiscono – si tratta solo di prendere atto di quanto è successo e presentarsi con una candidatura unitaria nella prossima assemblea generale”.

 

L'era Dalprà sembra ormai passata, anche se non è chiaro cosa succederà nelle prossime ore, nei prossimi giorni. “Questo non lo sa nessuno”, e forse nemmeno lo stesso Dalprà che da ieri sera non ha mai più acceso il telefono. 

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