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Il Patt mette Kaswalder sotto processo: "Respingo le accuse al mittente"

L'intervista al consigliere autonomista: "Se mi cacciano chiederò ai miei sostenitori cosa fare. Bisognerebbe, invece, recuperare persone come Ottobre, Corona e Scoz"

Di Donatello Baldo - 04 ottobre 2016 - 14:02

TRENTO. Venerdì prossimo Walter Kaswalder dovrà sedersi al banco degli imputati. Franco Panizza, segretario del Patt, accusa il consigliere autonomista di tradimento: “Non è democraticamente possibile impedire al consigliere Kaswalder di esprimere legittimamente le sue opinioni, di votare come ritiene – si legge nel documento presentato al parlamentino delle Stelle Alpine e apparso sul Corriere del Trentino – ma non è più possibile che ciò avvenga all'interno del partito”.

 

I capi d'accusa sono elencati nello stesso documento e riportano tutte le votazioni in dissenso che il consigliere avrebbe espresso, in disaccordo con la maggioranza e soprattutto con il suo partito, durante la legislatura in corso.

Da quello che si capisce, se il documento dovesse essere approvato Kaswalder sarebbe messo alla porta. Incontriamo il consigliere in una pausa della seduta del Consiglio provinciale.

 

Ci spiega cosa sta succedendo dentro il suo partito? La vogliono cacciare?

Non posso dire molto, devo essere prudente, di ogni cosa che dico viene letta anche la virgola. Questo è un processo.
 

E allora provi a difendersi, ci spieghi qual è l'accusa.
 

Io l'accusa la rispedisco al mittente. Mi contestano di aver votato in difformità dal gruppo 39 volte. Bene, ma si sottraggano a questo numero le 35 votazioni sul ddl contro l'omofobia. In quel caso il partito aveva deciso, all'unanimità, di lasciare ai consiglieri libertà di coscienza.

 

Rimangono quattro votazioni in cui non si è allineato.

 

Ci sono consiglieri del mio stesso gruppo che hanno votato in difformità più volte di me. E poi va tenuta in considerazione un'altra cosa: io ho il 99,7% di presenze in aula, è chiaro che se aumenta la presenza aumenta il numero di votazioni. Se si guardano le percentuali le cose cambiano.

 

A proposito di processi, oggi c'è quello contro Baratter per l'accordo elettorale con gli Schutzen.

 

Mi auguro di cuore che vada tutto bene, per l'amor di Dio!

 

Ma allora che succede nel partito?

 

Non posso dire nulla, veramente, non posso. Ma invece di fare la guerra a chi porta avanti le idee del partito bisognerebbe incominciare a discutere al nostro interno, dentro il partito. Stiamo facendo una politica accentratrice, trascuriamo le periferie, i nostri elettori nelle valli non capiscono. Dobbiamo ascoltare il malcontento degli iscritti e del nostro popolo. Non mandare via le persone.

 

Si riferisce a lei?

 

Mauro Ottobre, Giuseppe Corona, Nicola Scoz. Bisogna avere il coraggio di riprendercele queste persone e parlare con loro, non possiamo perdere pezzi per strada. Indipendentemente da come andrà venerdì, io presenterò un documento proprio su questo, perché dobbiamo recuperare tutti, recuperare tutte le anime dell'autonomismo dentro un grande partito di raccolta, perché la diversità è una ricchezza, io non so perché non lo capiscano.

 

Kaswalder, ma se la cacciano?

Ci sono persone che se domani vanno a casa sono senza lavoro. Io sono direttore di banca, il mio lavoro ce l'ho, anzi potrei anche andare in pensione.

 

Ma nessuno può toglierle il posto di consigliere. Ma se la cacciassero dal partito?

Farò qualcos'altro.

 

Anche un altro partito?

Di sicuro ho punti di riferimento in tutto il Trentino. Chiamerò loro, quelli che credono nella persona Kaswalder. Mi diranno loro cosa fare.

 

Il suo telefono squilla, deve rispondere, lo ringrazio e lo saluto. “Io sono sereno – dice all'interlocutore allontanandosi – ascolterò quello che hanno da dirmi. Ma di cosa mi accusano, di fare gli interessi del mio elettorato, dell'elettorato del Patt? Non capisco...  

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