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Valdastico, Demagri: "Silenzio assordante di Marchiori", Kaswalder: "Potrebbe aver cambiato idea" e arriva la nota delle Stelle Alpine

Botta e risposta tra dichiarazioni in Aula e note ufficiali tra Casa Autonomia e Patt. In Consiglio provinciale intervengono Paola Demagri e Walter Kaswalder, poi le Stelle Alpine provano a spiegare la posizione del partito sulla Valdastico

Di Luca Andreazza - 03 ottobre 2024 - 21:17

TRENTO. La Valdastico tiene ancora banco in Aula con in corso l'iter sull’esame del ddl 37 dell’assessore Mattia Gottardi di variante al Pup relativa all’ambito di connessione Corridoio Est. E si registra un botta e risposta tra il Patt e Casa Autonomia. A fronte dell'intervento in Consiglio provinciale di un proprio esponente, Walter Kaswalder, le Stelle Alpine si sentono in dovere di inviare anche una nota ufficiale per puntualizzare la posizione rispetto a questa partita.

 

Le posizioni sono piuttosto nette tra il centrodestra che spinge sul semaforo verde alla legge e il centrosinistra e Onda che bollano come anacronistico il completamento dell'A31. 

 

A intervenire Chiara Maule ("Non un problema ideologico, semmai idrogeologico") e Roberto Stanchina ("La richiesta di un sacrificio al quale occorre rispondere convintamente no") per CampobaseLucia Maestri ("Dalla maggioranza una serie di sì acritici") e Paolo Zanella ("Un’opera anacronistica condizionata da un approccio ideologico") per il Partito Democratico.

 

Invece per il centrodestra Claudio Cia (Gruppo misto) ha spiegato che solo Filippo Degasperi "può dirsi coerente". A proposito l'esponente di Onda ha commentato che "non aumentare, ma ridurre il traffico su gomma". C'è stato anche un botta e risposta tra Patt e Casa Autonomia. 

 

Se da un lato ha apprezzato la pazienza e la disponibilità all’ascolto dell’assessore Gottardi e il clima positivo e propositivo che permette di discutere nonostante le posizioni distanti, Paola Demagri ha però rilevato "l’assordante silenzio del Patt" e ha espresso disappunto nei confronti dell’assessore Simone Marchiori "che dichiarava esplicita contrarietà alla Valdastico quando oggi non ci è dato conoscere la posizione".

Un’incoerenza totale, aggiunge la consigliera provinciale di Casa Autonomia, da parte del Patt, che è quella "che ci fa disaffezionare alla politica. Finché ci sarà quell’incoerenza si allargherà la forbice tra politici e cittadini. Non ho assolutamente nostalgia del mio ex partito".

 

In Aula è intervenuto Walter Kaswalder, il consigliere provinciale del Patt ha detto che l’autostrada A31 fu voluta nei lontani anni settanta dall’onorevole Flaminio Piccoli, noto politico trentino. Ha ripercorso le tappe ricordando che nell’iter della proposta non c’è mai stato il Patt.

 

"Questa commedia - le parole del consigliere provinciale delle Stelle Alpine - si potrebbe anche chiudere perché la Giunta provinciale nel 2018 aveva già dato l’ok con il ministro Delrio". Per dire che "quando ci sono sotto degli interessi tutti sono uguali. Purtroppo la legge elettorale, che io non ho mai voluto, costringe a delle alleanze e accettare accanto a quelli positivi, anche aspetti negativi di una coalizione. Sono stato tra i sostenitori dell’autostrada del Brennero, all’epoca molto osteggiata dal partito comunista. Ma se non ci fossero le strade non ci sarebbe il turismo, le mele non si potrebbero consegnare nei tempi brevi oggi necessari, così come nel parcheggio della Regione non vedo biciclette o monopattini. Cercheremo di portare più traffico possibile dalla gomma alla rotaia, ma ben vengano le strade che hanno sempre portato benessere e favorito lo sviluppo: occorre essere sinceri e obiettivi su questo punto", conclude Kaswalder, il quale ha accolto "anche l’ipotesi che l’assessore Marchiori abbia potuto cambiare idea".

 

Evidentemente pungolato, e forse non soddisfatto dall'intervento di Kaswalder? Ecco che il Patt è poi entrato in scena anche con una nota per specificare che "in merito al dibattito in corso in Consiglio provinciale relativo all’allargamento del corridoio est per l’uscita della Valdastico, il Partito Autonomista Trentino Tirolese ribadisce ancora una volta la propria posizione rispetto agli interventi strumentali in corso nell’aula consiliare".

 

L’allargamento del corridoio, "non significa realizzazione dell’arteria stradale a Rovereto sud, per la quale, come autonomisti abbiamo sempre sollevato dubbi in merito all’impatto ambientale e alle reali ricadute economiche, chiedendo l’espressione diretta dei cittadini e dei territori a fronte della presentazione dei dati relativi alla sostenibilità ambientale ed economica. Un percorso partecipativo di coinvolgimento che era stato ribadito anche in sede di stesura del programma di coalizione in vista delle provinciali dell'anno scorso. Chi si straccia le vesti oggi contro la Valdastico, farebbe bene a considerare che l’uscita dell’arteria stradale è già prevista a livello del Pup, inserita ai tempi della Giunta Rossi, sostenuta da tutti i partiti dell’allora coalizione, per evitare un’imposizione governativa. Una scelta dettata anche dalla necessità che tale collegamento sia possibile solo nel caso rappresenti vantaggio per il Trentino e per tutti i territori interessati e, quindi, oltre a Trento e alla Vallagarina, anche alla Valsugana", si conclude la nota della segreteria politica delle Stelle Alpine.

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