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"Si progettano opere milionarie sul lago ma il Trentino resta in silenzio?", l''allarme di Alex Marini: "Ci sono seri rischi per gli equilibri ecologici in val del Chiese"

Nuove opere di regolazione e la messa in sicurezza del lago d'Idro, manca solo il finanziamento ma il progetto è pronto per essere messo in campo. E' Alex Marini, ex consigliere provinciale del Movimento 5 stelle, a farsi portavoce del grido d'allarme della comunità per i rischi legati alla minaccia per gli equilibri ecologici dell'area lacustre

Di LA - 12 settembre 2024 - 12:47

TRENTO. Sono più di 30 i milioni destinate alla realizzazione di nuove opere di regolazione e la messa in sicurezza del lago d'Idro. Un intervento molto atteso, in particolare in Lombardia, e che nei mesi scorsi ha ricevuto il semaforo verde dal governo. Il piano dovrebbe rispondere alla crisi idrica. A farsi portavoce del grido d'allarme della comunità per i rischi legati alla minaccia per gli equilibri ecologici dell'area lacustre, con riferimento al biotopo di Baitoni, è Alex Marini, ex consigliere provinciale del Movimento 5 stelle e coordinatore del Trentino per i pentastellati.

 

Un progetto che parte da lontano. Tra il 2014 e il 2015 arriva il piano e anche l'aggiudicazione dell'appalto per il rifacimento delle opere di regolazione del lago, con una nuova galleria e nuove paratoie non essendo più idonee quelle vecchie a sostenere i carichi richiesti. Poi arriva lo stop e la palla passa all'Aipo. 

 

"Il progetto preliminare per lo sfruttamento del lago del 2014 era stato originariamente finanziato con 48 milioni e sviluppato successivamente nella fase esecutiva da Itinera Spa", ricorda Marini. "Poi è stato acquisito nell’aprile del 2021 da Aria Spa (ex Infrastrutture Lombarde Spa) in sede di conciliazione tra le parti a seguito dell’irrigidimento delle posizioni sorto dopo che era stata attestata la non validità dello stesso".

 

Nell’ottobre del 2021, "per superare i limiti evidenziati nelle verifiche di conformità sul progetto di Itinera Spa, l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) è stata incaricata con un’apposita convenzione siglata dal delegato del Commissario governativo della Regione Lombardia e dal presidente Comunità della Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini per procedere alla revisione del progetto".

 

I compiti sono di completare e rivedere il progetto esecutivo nelle parti mancanti o ritenuti non conformi e di verificare la validità delle autorizzazioni, nulla osta, permessi rilasciati sul progetto definitivo e nel caso fossero scaduti riacquisirli. Poi c'è l'obbligo di verificare che le varie prescrizioni Ministeriali e del Consiglio di Stato siano state recepite nel progetto esecutivo dandone evidenza nella relazione di ottemperanza, così come di trasmettere i documenti al Ministero dell’Ambiente per la proroga del provvedimento di Via e alla Direzione generale dighe per i provvedimenti di competenza. Non secondaria la definizione di un quadro economico complessivo del progetto aggiornato ai costi attuali e provvedere alla validazione del progetto esecutivo.

 

"Nel corso del 2023 - prosegue Marini - Aipo ha rispettato puntualmente gli obblighi previsti dalla convenzione superando senza squilli di tromba la procedura condotta dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica per ottenere la proroga del termine di validità del provvedimento di Via del 2013. Nella fase di partecipazione pubblica della nuova procedura non risultano pareri e osservazioni da parte dei Comuni rivieraschi del lago d’Idro e del fiume Chiese e dalla Provincia di Trento in ordine ai potenziali danni al sistema lacustre".

 

Non ci sarebbero, evidenzia Marini, nemmeno una procedura Vinca eseguita dalle autorità provinciali del Trentino sull’area protetta di Baitoni ai sensi della direttiva Habitat.

 

"La Provincia di Trento ha infatti ritenuta valida una vecchia istruttoria del 2012 quando ancora non si era dotata di un regolamento per lo screening e per l’avvio della Vinca a tutela delle aree Natura 2000". "A seguito di quella relazione istruttoria era stata valutata la 'non necessità di un passaggio alla successiva fase di valutazione d’incidenza appropriata'. Questo però contrasta con le dichiarazioni del commissario all’ambiente dell’Unione europea nel gennaio 2023 in risposta a una puntuale interrogazione dell’europarlamentare Pignedoli con cui si chiedeva conto del rispetto delle direttive europee in relazione al prelievo coatto di acque dal lago d’Idro e ai potenziali danni al biotopo".

 

Ora la consigliera regionale della Lombardia Paola Pollini (Movimento 5 stelle) ha presentato un'interrogazione al governatore Attilio Fontana ma il pentastellato trentino chiede anche a piazza Dante di chiarire la situazione e di fare la propria parte nelle valutazioni sul progetto e sulle possibili ricadute sul territorio. 

 

"L'avvio dell'infrastruttura è in attesa del finanziamento di 33 milioni, atteso nei prossimi mesi. Le autorità procedono con il progetto nel silenzio degli enti locali trentini e della Provincia di Trento", conclude Marini.

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