Senza barriere architettoniche, Belluno (finalmente) al lavoro per eliminarle: ''Un piano strutturale per evitare gli interventi spot''
La partecipazione attiva della comunità sarà la prossima tappa del percorso di redazione del Peba: nei prossimi mesi si chiede ai cittadini di compilare un questionario anonimo che sarà pubblicato nei canali istituzionali del Comune, sito internet e pagina Facebook, dove ognuno potrà esprimere le proprie osservazioni, in merito alla vivibilità e all’accessibilità degli spazi pubblici, ed avanzare idee e segnalazioni

BELLUNO. Si è tenuto nella serata di ieri, nella Sala “Bianchi” di Belluno, l’incontro preliminare di presentazione alla cittadinanza dell’iter che porterà nei prossimi mesi alla stesura del Peba, Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, uno strumento di pianificazione e progettazione utile alle amministrazioni comunali per programmare in futuro interventi mirati volti al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche, negli spazi ed edifici comunali, con l’obiettivo di realizzare una città accessibile a tutti e di conseguenza una comunità più inclusiva.
I destinatari del Peba non sono solo utenti con necessità di ausili per la deambulazione ma anche persone con capacità di movimento ridotta, ipovedenti, persone con disfunzioni all’apparato uditivo, persone con disabilità mentali ma anche altre forme di disabilità invisibili.
“Si tratta di un piano importante per la città perché permetterà una sua migliore fruizione da parte di tutti, andando ad intervenire con programmazione e metodo, ed abbandonando la logica degli interventi spot, mettendo abitualmente a sistema le risorse necessarie a compiere gli interventi che verranno indicati nel piano. La direzione mi auguro sia sempre più quella di intervenire in modo sistematico non perché ci sono obblighi di legge a cui sottostare e a cui adeguarsi, ma per una ferma convinzione da parte di tutti che gli spazi urbani debbano essere, per diritto, praticabili da chiunque. Si veda Palazzo Rosso, fino a due anni fa l’ufficio del Sindaco non era accessibile ad una persona in carrozzina, ma è bastata aprire una porta per permettere a tutti di raggiungerlo. Questo per dire che a volte bastano interventi minimi, ma occorre lavorare sempre con la mente aperta e la consapevolezza che le opere debbano andare a beneficio di tutta la comunità, senza eccezioni, e che la comunità stessa si faccia parte attiva di questo processo di civiltà” ha dichiarato il sindaco Oscar De Pellegrin.
La partecipazione attiva della comunità sarà la prossima tappa del percorso di redazione del Peba: nei prossimi mesi si chiede ai cittadini di compilare un questionario anonimo che sarà pubblicato nei canali istituzionali del Comune, sito internet e pagina Facebook, dove ognuno potrà esprimere le proprie osservazioni, in merito alla vivibilità e all’accessibilità degli spazi pubblici, ed avanzare idee e segnalazioni.
Parallelamente lo studio associato “Mrm Plus – Miotello Malgaretto Malaspina”, il pool di professionisti a cui il Comune ha affidato l’incarico di analisi dei fabbricati e degli spazi pubblici, lavorerà alle schede tecniche per ogni singolo immobile o area comunale. Ogni scheda sarà formata da una parte di analisi dello stato di fatto del fabbricato dal punto di vista dell’accessibilità e, dall’altra, dall’indicazione dettagliata degli interventi necessari ai fini dell’adeguamento dell’immobile al rispetto delle normative sul superamento delle barriere architettoniche.
Essenzialmente le fasi che porteranno al Peba possono essere sintetizzate in una prima fase di analisi dello stato di fatto dove si individuano edifici e spazi pubblici che verranno inseriti nel piano, una seconda fase di progettazione preliminare con la definizione degli interventi da eseguire e la stima dei relativi costi ed infine una fase programmatica dove si stila una lista di interventi in ordine di priorità e sulla base della disponibilità economica del comune. Per quanto riguarda gli spazi valutati nello studio, all’esterno si analizzeranno i parcheggi, gli attraversamenti pedonali, i percorsi, i semafori, la segnaletica e i parchi mentre all’interno degli edifici pubblici comunali si andranno ad esaminare i servizi igienici, gli ascensori, le rampe e le mappe tattili.
“Meglio tardi che mai, finalmente anche il Comune di Belluno adotta il Peba che fu definito da una legge nazionale ancora nel 1986 e poi da una legge regionale più specifica nel 2009. Nei sopralluoghi, fatti con la società incaricata, abbiamo già riscontrato molte criticità e quindi molti interventi da fare. Le risorse sono sempre limitate ma, avendo i progetti, in futuro sarà più facile reperire i fondi ed attuare il piano” ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Paolo Gamba che ha fatto notare come proprio l’edificio comunale dei suoi uffici è già oggetto di un cantiere per l'abbattimento delle barriere architettoniche con la creazione di una rampa di accesso, nell’area esterna del Belvedere, e della rimessa in funzione, dopo 20 anni, dell’ascensore all’interno.