Orsi, "Si faccia in Trentino il dispositivo che si attacca alla pelliccia", Stanchina: "Non basta uccidere qualche esemplare: si punti su sterlizzazione e prevenzione"
In Canada si sperimenta un dispositivo di localizzazione per tracciare gli orsi polari e che si attacca alla pelliccia. Roberto Stanchina (Campobase): "In Provincia di Trento non mancano le capacità e le competenze, penso a Forestale, Fbk e Università, che incrociandosi possono mettere in campo una esperienza analoga"

TRENTO. In Canada è in corso la sperimentazione di un nuovo dispositivo di localizzazione per tracciare gli orsi polari. Questo strumento, rispetto al "classico" radiocollare, si attacca direttamente alla pelliccia dei plantigradi per monitorare la loro posizione (Qui articolo). Da questa esperienza Roberto Stanchina, consigliere provinciale in quota Campobase, pensa a portare questa metodologia in Trentino. La richiesta alla Provincia è quella di coinvolgere i forestali, Fbk e l'Università di Trento per avviare un progetto simile. E poi formare un'unità specializzata per la gestione.
Una sperimentazione ritenuta utile anche da Ispra: "E' molto utile radio-marcare gli orsi - le parole a il Dolomiti di Piero Genovesi, responsabile fauna selvatica dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - non risolve tutto ma permette una gestione molto più efficace". A oggi ci sono quattro trappole a tubo positizionate tra val di Non, Molveno e Dro ma nessun orso dotato di radiocollare.
"Affrontare il problema dell’orso, l'abbiamo visto in questo anno, significa avere un approccio multidisciplinare che va da quello normativo, alla gestione sul campo", commenta Stanchina. "Le politiche messe in campo fino a ora si stanno dimostrando inefficaci e la rincorsa all’abbattimento è solo una extrema ratio che porta risultati ex post ma che non affronta la complessità e non fa prevenzione. Proprio per questo occorre ragionare prima di tutto sulla prevenzione. Sappiamo tutti che il numero di grandi carnivori, e in particolare i plantigradi, è ormai fuori controllo e quello che è stato a lungo un simbolo positivo della nostra Provincia, basti pensare alla zampa d’orso logo di Trentino Trasporti, è oggi, a causa di un mancato controllo, una macchia sulla reputazione della nostra terra".
E' necessario aumentare la prevenzione. "Occorre agire subito e non basta uccidere qualche animale per poter dire di aver fatto il proprio dovere", evidenzia Stanchina. "Innanzitutto occorre investire sulle persone, formando una unità specializzata, in capo al corpo forestale, che sia preparata nella gestione degli orsi e che solo di questo si occupi, con formazione specifica e strumenti adatti, sia normativi, sia operativi".
C'è poi la necessità, "da tanti denunciata e ribadita, di un vero controllo", prosegue il consigliere provinciale di Campobase. "Il radiocollare si è dimostrato inefficace ma abbiamo visto come ci siano oggi altre tecnologie che stanno permettendo in situazioni analoghe di agire in modo rapido. Il 'Burr on fur', sperimentato dalla York University di Toronto, rappresenta un esempio positivo suffragato da dati scientifici. In Provincia di Trento non mancano le capacità e le competenze, penso a Forestale, Fbk e Università, che incrociandosi possono mettere in campo una esperienza analoga".
Per Campobase ci vuole un ca,bio di passo. "Occorre infine ridurre drasticamente il numero di animali presenti e si può fare senza per questo fare una strage: sterilizzare un numero congruo di animali può essere sufficiente a garantire il controllo della popolazione, senza doverli abbattere, come per altro ribadito dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin".
Ecco quindi l'ordine del giorno legata all'assestamento di bilancio di Stanchina alla Provincia per "formare un'unità specializzata, investendo sulle persone, creando una squadra scelta in capo al corpo forestale per la gestione degli orsi, dotata di formazione specifica e strumenti normativi e operativi adeguati; implementare nuove tecnologie di controllo, adottando tecnologie innovative come il 'Burr on fur' sperimentato dalla York University di Toronto, sfruttando le competenze locali di enti come la Forestale, Fbk e l'Università per migliorare il monitoraggio e il controllo degli orsi e a sterilizzare un numero congruo di orsi tramite la sterilizzazione di un numero adeguato di animali, evitando così l'abbattimento e garantendo un controllo etico della popolazione".