"Non archiviate il caso di F36: bracconaggio non può restare impunito", l'appello dell'ex ministro Sergio Costa sulla vicenda dell'orsa trovata morta l'anno scorso
Le parole dell'onorevole Costa seguono quelle della Lav, che ha dichiarato di voler fare "battaglia" in tribunale per evitare che il procedimento venga archiviato. Che F36 sia stata uccisa a fucilate è stato appurato dall'analisi dei documenti processuali e c'è poi la questione dell'esame dell'autopsia "sbagliato" presentato dalla Pat in Tribunale e derubricato da Piazza Dante come "un errore materiale in buona fede"

TRENTO. "Non possiamo permettere che atti di bracconaggio restino impuniti. In questi giorni la notizia della possibile archiviazione del caso dell'orsa F36, uccisa a fucilate lo scorso anno, ha suscitato grande preoccupazione. Pur rispettando l'autonomia e le prerogative degli organi preposti, mi appello alla Procura di Trento affinché valuti la possibilità di procedere con un supplemento d'indagine, considerando l'importanza di fare piena luce su quanto accaduto".
Sergio Costa, vice presidente della Camera dei Deputati e già Ministro dell'Ambiente nei governi Conte I e Conte II, lancia un appello alla Procura di Trento perché il fascicolo riguardante l'uccisione dell'orsa F36 (QUI ARTICOLO), la cui carcassa venne rinvenuta nella serata del 27 settembre 2023 nei boschi sopra Sella Giudicarie, non venga archiviato.
"Ritengo essenziale - conclude Costa - che, oltre alle indagini già svolte, vengano sentite come persone informate sui fatti anche le associazioni animaliste, che possono fornire ulteriori elementi utili alla ricostruzione della vicenda. L'Italia ha una grande responsabilità nei confronti della tutela della sua fauna selvatica e della conservazione della biodiversità. È fondamentale che casi come quelli dell’orsa F36 non restino impuniti e che venga data una risposta ferma e decisa contro ogni forma di bracconaggio”.
Che F36 sia stata uccisa a fucilate è stato appurato dall'analisi dei documenti processuali (QUI ARTICOLO) e il vice presidente della Camera dei Deputati, già qualche mese fa, parlò di "poca trasparenza" da parte di Piazza Dante.
La vicenda dell'orsa trovata senza vita in Val Bondone racchiude altri risvolti "spinosi" e poco chiari come, ad esempio, quella dell'esame autoptico presentato dalla Provincia di Trento in Tribunale, che riguardava un orso deceduto per cause naturali il 19 giugno 2023, ovvero tre mesi prima del rinvenimento di F36, con le associazioni animaliste che denunciarono pubblicamente la cosa.
La Pat parlò di "errore in buona fede" affermando, lo scorso 13 giugno, di "non essere ancora entrata in possesso dell'esito dell'autopsia". (QUI ARTICOLO)
L'appello dell'onorevole Costa segue, quello della Lav, che ha dichiarato di voler fare "battaglia" in tribunale per evitare che il procedimento venga archiviato (QUI ARTICOLO).