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Inchiesta Benko, audizione di Betta in direzione Pd, Dal Rì: "Nulla cambia sull'iter di sospensione. Il partito vittima del condizionamento di democrazia interna"

Scossoni invece a Riva del Garda tra l'uscita di Fratelli d'Italia dalla maggioranza e il passo indietro di Mauro Malfer (civica) da assessore. La sindaca Cristina Santi rimette le deleghe ma resta in carica. Il segretario del Pd, Alessandro Dal Rì: "Si dovrebbe dimettere. Questa vicenda non è un fulmine a ciel sereno, il primo a pagare è stato Mosaner"

Di Luca Andreazza - 10 dicembre 2024 - 20:55

TRENTO. In queste ore è attesa l'audizione di Alessandro Betta, il sindaco di Arco ha chiesto di poter essere ascoltato alla direzione del Partito Democratico. L'audizione è stata accordata ma difficilmente cambierà il risultato: la sospensione del primo cittadino, l'iter è in corso con la richiesta inviata alla commissione di garanzia. 

 

La richiesta del Partito Democratico al sindaco, così come a Tiziana Betta è stata di autosospendersi. Il primo cittadino non ha risposto e così si è mossa la macchina dei dem (Qui articolo). "Non è una condanna rispetto all'inchiesta e siamo garantisti", commenta Alessandro Dal Rì, segretario provinciale del Pd. "Ma si tratta di una forma di autotutela del partito e anche per Betta".

 

Il sindaco, che ha annunciato attraverso una lunga lettera di non voler dimettersi dalla carica (Qui articolo), è indagato per questioni legate al finanziamento delle campagne elettorali. Da quello che sembra emergere è che ci sia stato un tentativo di condizionare il Congresso. L'anno scorso l'intenzione sarebbe stata quella di prorogare la segreteria di Lucia Maestri fino alle elezioni provinciali e da lì aprire al rinnovo. 

 

Parte del partito, su spinta di Betta e di Zeni, non era d'accordo e si attivò una raccolta firme. Poi da Roma arrivò l'indicazione di andare a Congresso, che si è concluso con la vittoria di Dal Rì.

 

"I movimenti per condizionare la democrazia interna del partito, se confermati, è un aspetto inquietante e che merita sicuramente un approfondimento", evidenzia il segretario. "Il Pd è vittima di questa vicenda ma non ha capitolato, vittime sono anche quelle persone che in buona fede hanno appoggiato quelle istanze".

 

Intanto a Riva del Garda c'è stata l'uscita di Fratelli d'Italia dalla maggioranza e Nicola Santoni ha lasciato la presidenza della Commissione urbanistica. Sono arrivate anche le dimissioni da Mauro Malfer, assessore all'urbanistica finito nelle indagini. La sindaca Cristina Santi ha rimesso le deleghe ma invece appare intenzionata a restare in carica (Qui articolo).

 

"Il Pd provinciale e di Riva del Garda ha chiesto le dimissioni a Santi: pur con tutto il garantismo del caso, questo non è un fulmine a ciel sereno. In questa vicenda l'ex primo cittadino Aldalberto Mosaner ha pagato in prima persona tra intimidazioni, richieste danni milionarie e cause temerarie: ci sono stati elementi chiari e preoccupanti che questa inchiesta sembra scoperchiare definitivamente", conclude Dal Rì.

 

Nel frattempo il giudice ha respinto le richieste di revoca degli arresti domiciliari per il giornalista Lorenzo Barzon e per l'architetto Andrea Saccani.

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