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''In caso di indagine, dimissioni'', Santi e il mistero dell'impegno preso a inizio legislatura: ''Se la firma c'è deve lasciare. Se era una promessa mediatica anche peggio''

Interrogata dal consigliere comunale del Pd Alessio Zanoni, la sindaca rivana, a novembre 2020, rispondeva "il 'motivo particolare' per il quale ho chiesto ai componenti della Giunta, all'atto dell'accettazione dell'incarico, di sottoscrivere una dichiarazione con la quale hanno garantito di non essere indagati e si sono impegnati, nel caso lo fossero in futuro, di riferirne tempestivamente va a dare risposta a quella che ritengo un'attesa precisa dei cittadini, ovvero essere governati da persone oneste, oltre che capaci"

Di D.L. - 06 dicembre 2024 - 19:55

TRENTO. Il Partito Democratico del Trentino è diviso tra due fuochi. Da un lato i consiglieri di minoranza di Riva del Garda vorrebbero chiedere immediatamente le dimissioni della sindaca Cristina Santi, coinvolta nella maxi indagine e a cui, proprio oggi è stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituiti con l'obbligo di dimora (QUI ARTICOLO), dall'altro deve fare i conti con la posizione d'indagato sia del primo cittadino di Arco, Alessandro Betta, che dell'ex consigliere e assessore provinciale Luca Zeni.

 

Nel tardo pomeriggio di oggi - venerdì 6 dicembre - presso la sede rivana del Pd si è tenuta una conferenza stampa, alla presenza anche della deputata Sara Ferrari e del segretario provinciale Alessandro Dal Ri e, vista la situazione assolutamente particolare da gestire, il partito di Elly Schlein ha deciso di rinviare a data da destinarsi l'assemblea plenaria degli iscritti, che avrebbe dovuto svolgersi domani, sabato 7 dicembre 2024.

 

Intanto, però, i cinque consiglieri del Pd (che rappresentano praticamente l'intera opposizione), sono estremamente battaglieri (e non potrebbe essere altrimenti) e riportano alla mente un fatto accaduto pochi giorni dopo l'elezione di Cristina Santi a prima cittadina rivana.

 

Ebbene, con tanto di dichiarazioni pubbliche, riportate da numerosi organi d'informazione (e mai smentite), la sindaca (gli articoli vennero pubblicati l'11 ottobre 2020) comunicò di aver fatto firmare ad ogni neo componente della giunta un impegno formale a presentare immediatamente le proprie dimissioni dall'incarico nel momento in cui il diretto interessato fosse rimasto coinvolto formalmente in inchieste giudiziarie di carattere penale. Quello, insomma, che sta accadendo in questi giorni proprio alla sindaca Cristina Santi. Di quel documento, però, non vi è traccia. O, almeno, se esiste la sindaca non ha mai voluto mostrarlo.

 

Il consigliere Pd rivano Alessio Zanoni, infatti, provò ad ottenere l'impegno formale sottoscritto dagli assessori con un doppio accesso agli atti in data 14 e 20 ottobre 2020. La risposta dalla segreteria generale arrivò qualche settimana più tardi, il 9 novembre 2020: "Riscontro Sue richieste di documentazione di data 14.10.20 e 20.10.20 non risultano alla data odierna formali dichiarazioni di espressa assunzione di tale impegno da parte degli Assessori entrati in carica".

 

Zanoni provò allora ad interrogare, più volte, la sindaca Santi, che prima spiegò i motivi per cui aveva fatto firmare tale impegno agli assessori.


 

"Il 'motivo particolare' per il quale ho chiesto ai componenti della Giunta, all'atto dell'accettazione dell'incarico, di sottoscrivere una dichiarazione con la quale hanno garantito di non essere indagati e si sono impegnati, nel caso lo fossero in futuro, di riferirne tempestivamente - scrive la sindaca il data 12 novembre 2020 -, va a dare risposta a quella che ritengo un'attesa precisa dei cittadini, ovvero essere governati da persone oneste, oltre che capaci. Ma è anche un mio valore preciso: la mia esperienza di sindaco voglio sia positiva e al servizio dei miei concittadini, dei quali intendo interpretare le aspettative per cercare di realizzarle. Per questo motivo ho chiesto quella dichiarazione, e sono certa che i rivani l'hanno compreso bene".

 

Alla richiesta, però, di mostrare tale impegno, la sindaca (che, per logica, avrebbe lei stessa dovuto firmarlo come componente della Giunta), ha sempre detto "no".

 

A Zanoni, che sul tema continuava ad interpellarla, la prima cittadina rispose infatti che "alla Sua richiesta di esibire copia della dichiarazione che ho fatto firmare agli assessori, rispondo di no, non ho intenzione di farlo".

 

Il Pd rivano torna alla carica: se tale documento esiste che la sindaca presenti subito le proprie dimissioni in coerenza con quanto sottoscritto dai componenti della Giunta cinque anni or sono, se non esiste (ma non vi sono assolutamente motivi per pensare che sia così) allora è gravissimo quanto affermato nel 2020.

 

E dunque? "Se il documento c'è - spiega Zanoni - in piena coerenza con quanto affermato e sottoscritto deve lasciare. Altrimenti si tratta solamente di una promessa mediatica. Che è pure peggio".

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