Il Festival dello sport è "salvo", sospeso lo sciopero dopo una giornata ad alta tensione. Gerosa: "Passione e senso di appartenenza dei lavoratori"
Il disavanzo da 2 milioni nel bilancio del Centro servizi culturali Santa Chiara mette a rischio le attività ordinarie con grandi incertezze per il personale dell'ente. Dopo la proclamazione dello sciopero a poche ore dal via del Festival dello sport c'è stato un confronto urgente tra le parti

TRENTO. Sciopero sospeso. La scelta del personale del Centro servizi culturali Santa Chiara è di non incrociare più le braccia. Sono state ore di alta tensione tra sindacati e politica. Si è scelta la via del time out dopo un confronto convocato d'urgenza per non avere ripercussioni sul Festival dello sport a conto alla rovescia ormai praticamente finito. Con la città di Trento che si prepara a diventare palcoscenico nazionale e internazionale, piazza Dante è corsa decisamente ai ripari. La promessa è di affrontare a breve la questione.
Il punto di partenza è il disavanzo da 2 milioni nel bilancio del Centro servizi culturali Santa Chiara, un buco riferibile alla gestione della Music Arena. L'ente di via Santa Croce ha cercato di difendere il proprio operato a causa della difficoltà nel trovare un equilibrio tra costi e ricavi a causa dei tempi stretti dell'affidamento dell'area di San Vincenzo e una programmazione tutta in rincorsa (Qui articolo).
Per il Centro è già tempo di voltare pagina e pensare alla stagione del Teatro Sociale, i numeri sono positivi con il record di abbonati a campagna ancora aperta ma c'è anche da tener conto del bilancio con il rischio di dover ridimensionare il cartellone, e congelare alcune attività, con evidenti ricadute sulle lavoratrici e i lavoratori dell'ente.
Una situazione non semplice con alle porte il Festival dello sport che si svolge anche nei teatri e che richiede quindi una presenza non secondaria. Un'occasione per manifestare un comprensibile malessere per le incertezze. "I lavoratori e le lavoratrici - hanno spiegato Norma Marighetti (Slc-Cgil) e Alan Tancredi (Uilcom-Uil) - si sentono sviliti nel loro lavoro in condizioni di difficoltà organizzative e chiedono a voce alta ai responsabili istituzionali serietà e di non essere usati per queste beghe politiche di basso livello. Beghe che generano soltanto malessere e stress lavorativo, oltre a danneggiare l’immagine di un Centro culturale virtuoso che in Italia e all’estero ha saputo distinguersi in più occasioni" (Qui articolo).
Nella mattinata di mercoledì 9 ottobre c'è stato un confronto tra sindacati e vertici del Centro servizi culturali Santa Chiara ma le nubi all'orizzonte non sono state spazzate via. Anzi, c'è stata "la conferma del momento di difficoltà - dice Tancredi - con la possibilità di congelare 6 su 14 spettacoli: un'ecatombe". La successiva Assemblea sindacale non ha potuto far altro che proclamare lo sciopero e la situazione ha rischiato di precipitare.
Troppo in ballo per prendere tempo e la Provincia si è mossa alle prime avvisaglie per convocare urgentemente le parti sociali. Una delegazione composta da una decina di lavoratori insieme ai sindacati Cgil e Uil ha incontrato la vice presidente Francesca Gerosa. Le richieste sul tavolo un impegno formale a ripianare il disavanzo di bilancio per evitare il congelamento delle attività spettacolari già programmate e le risorse per le assunzioni, ma anche una presenza al prossimo incontro dell'assessora stessa. In questa sede è arrivata l'apertura a voler affrontare nel dettaglio la questione con anche la dirigente generale Francesca Mussino.
"Sono rimasta colpita dalla passione e dal senso di appartenenza al Centro e al proprio lavoro", le parole di Gerosa. "Ho dato il mio impegno a organizzare a breve un altro incontro per affrontare i temi che ci sono sul tavolo". Il personale ha chiesto di tenere separata l'attività ordinaria del Centro da quella della Music Arena. "Sono due cose distinte e distinte intendiamo mantenerle. Un altro tema riguarda la riorganizzazione per rendere l'ente più efficiente con una serie di stabilizzazioni". Le acque restano agitate, ma lo sciopero è stato sospeso (non revocato).