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Ice Rink Piné, anche Maestri (Pd) e Stanchina (Campobase) interrogano la Pat dopo l’inchiesta de Il Dolomiti: “Confusione disarmante: si faccia chiarezza”

Dopo quella di Malfer (Campobase) in consiglio provinciale arrivano anche le interrogazioni della consigliera Lucia Maestri del Partito Democratico e di Roberto Stanchina (Campobase): “Dalla giunta provinciale nessuna presa di posizione istituzionale, nessuna assunzione di responsabilità, nessuna ipotesi alternativa per le società sportive”

Di MOb - 28 agosto 2024 - 11:21

TRENTO. Continua ad innescare reazioni politiche l’ampia inchiesta de Il Dolomiti sulla situazione dell’Ice Rink Piné (QUI L’ARTICOLO): dopo quella presentata da Michele Malfer (Campobase), hanno presentato un’interrogazione in consiglio provinciale anche Lucia Maestri (Pd) e Roberto Stanchina (Campobase).

 

Alla giunta provinciale anche in questo caso si chiedono risposte sull’orizzonte dei lavori alla struttura, punto di riferimento degli sport del ghiaccio del territorio e non solo, e quali iniziative si metteranno in campo per salvaguardare la stagione delle società sportive che hanno “casa” all’Ice Rink. In più viene messo l’accento un’altra questione spinosa, e cioè si chiede quali siano i motivi per cui la gara di aggiudicazione del lotto 1 dei lavori sia andata deserta.

 

Stanchina invece partendo dalla situazione complessa della struttura pinaitra ha “allargato” lo sguardo agli altri palaghiaccio della provincia (Pergine e Trento in particolare) e chiedendo – oltre a uno “stato dell’arte” degli sport del ghiaccio – anche una riflessione sulla creazione in Trentino di un polo di eccellenza nazionale di queste discipline.

 

“Improvvisati e improvvisatori”, ha esordito Maestri riferendosi alla giunta provinciale. “La ditta che doveva seguire i lavori – Simico s.p.a. - non offre risposte certe su tempi e modi della realizzazione dei citati lavori di rinnovo degli impianti e così sembra agire anche la Provincia, in una confusione totale e disarmante. Nessuna reazione, nessuna presa di posizione istituzionale, nessuna assunzione di responsabilità e, soprattutto, nessuna ipotesi alternativa è stata messa fino ad ora in campo dalla Provincia e dall’Amministrazione comunale di Baselga di Pinè, lasciando la navigazione in completa balia delle onde”.

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