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Ex Questura di Trento, dopo anni di discussione ancora nulla di fatto. Marchiori: " Mancano i soldi per il restauro dell'edificio"  

L'assessore risponde ad una interrogazione che è stata presentata dalla consigliera provinciale Lucia Coppola. Nel documento spiega che lo sforzo è “indirizzato ad analizzare tutte le soluzioni, anche di compartecipazione esterna al finanziamento o di conferimento dell’immobile in permuta"

Pubblicato il - 17 ottobre 2024 - 20:36

TRENTO. Doveva diventare il Museo archeologico del Trentino e polo della cultura, collegato direttamente con il castello del Buonconsiglio. Per questo progetto in passato erano stati firmati anche dei protocolli d'intesa rimasti poi solo sulla carta. 

 

Oggi, però, sul restauro della Questura di piazza Mostra non è stato fatto ancora nulla. Mancano i soldi ed è prematuro capire quale funzione dare all'edifico. A dirlo è l'assessore provinciale Simone Marchiori che, rispondendo ad una interrogazione presentata dalla consigliera provinciale Lucia Coppola, fa il punto sulla situazione sottolineando la carenza di fondi. 
                     
E' trascorso più di un anno dall’inaugurazione di piazza Mostra, completamente restaurata, liberata dalle macchine, dal parcheggio e resa pedonale. Una piazza che valorizza l’accesso al Castello del Buonconsiglio, che è adatta ad accogliere eventi ed ha ospitato anche i mercatini di Natale.  “Purtroppo – ha spiegato Coppola – nelle adiacenze, si trova l'edificio ex questura di Trento in stato di totale abbandono e degrado”. 

 

L'edificio di circa 2.150 metri calpestabili, chiuso dal 2006 quando la Questura si trasferì a Trento sud, ospitò originariamente le stalle del Castello del Buonconsiglio e in epoche più recenti la Polizia austriaca e di seguito la Polizia di Stato. Dopo il trasloco di quest'ultima, nell'ambito di una partita di permute con Roma, l'immobile è entrato nella disponibilità della Provincia autonoma di Trento.

 

Negli anni si è discusso ampiamente circa la destinazione d'uso dell'edificio. Si ipotizzò di trasformarlo a sede di un museo archeologico, poi sala espositiva e ingresso al Castello attraverso un tunnel da realizzare sotto via Bernardo Clesio, poi ancora nuova sede dell’archivio provinciale e in seguito sede del Museo storico.

 

Oggi la mancanza di soldi, però, rischia di lasciare nell'abbandono l'intero edificio.  “Nel confermare – ha spiegato l'assessore Marchiori - l’intento della Giunta di trovare una soluzione che possa condurre alla ristrutturazione dell’edificio, per il quale si condivide certamente la preoccupazione per le conseguenze dal progressivo degrado, non può essere onestamente taciuta in questo momento la preoccupazione per il reperimento dei fondi necessari”. Da qui lo sforzo, spiega sempre l'assessore “indirizzato ad analizzare tutte le soluzioni, anche di compartecipazione esterna al finanziamento o di conferimento dell’immobile in permuta”.

Per questo, conclude Marchiori “in questa fase risulta prematuro confermare il recupero per una specifica destinazione d’uso con sola funzione culturale”.

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