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“Carenza di infermieri e medici, la giunta cosa sta facendo?”. Sulla sanità trentina è scontro, Zanella (Pd): “Programmazione poco lungimirante”

Paolo Zanella, consigliere provinciale del Pd del Trentino, sottolinea quelli che a suo dire sono due chiari sintomi di una vera e propria crisi del sistema (anche) trentino e chiede risposte all'assessore Tonina e alla giunta provinciale 

Pubblicato il - 25 ottobre 2024 - 18:51

ROVERETO. “Rieccoci. Altri due segnali della questione che più di tutte sta determinando la crisi del sistema sanitario pubblico: la carenza di personale”.

 

Con queste parole si apre il comunicato stampa emesso da Paolo Zanella, consigliere provinciale del Pd del Trentino, che ripercorre quelli che a suo dire sono due chiari sintomi di una vera e propria crisi del sistema (anche) trentino.

 

“A Rovereto si accorpano le chirurgie per carenza di infermieri e Oss (dove sono finiti quelli che fino a ieri coprivano i turni: pensionamenti o licenziamenti?) e si chiudono posti letto in malattie infettive. E intanto Tonina non ferma il progetto scellerato di realizzare 32 posti di terapia intensiva, che serviranno a ben poco e richiederanno un sacco di personale che non c'è. Programmazione lungimirante! Sappiamo quanti pochi studenti si siano iscritti al Corso di laurea in infermieristica rispetto ai posti disponibili (circa 160 su 200, di cui un 40 sono lì come seconda scelta). Quali misure di attrattività pensa di mettere in campo l'assessore Tonina? Serve agire sulla leva retributiva, ma anche sul restituire riconoscimento sociale a una professione di cura che è fondamentale nel sistema sanitario e lo si vede proprio oggi che manca. Non basta istituire l'assistente infermiere come fatto dall'accordo tra Stato, Regioni e Provincie autonome (a proposito Tonina non ne ha mai parlato, cosa ne pensa?), servono più infermieri che facciano regia della presa in carico di bisogni assistenziali sempre più complessi”.

 

“Nel frattempo - riprende Zanella - alla Scuola di formazione specifica in medicina generale su 40 posti banditi quest'anno si iscrivono solo 24 studenti. Continua il trend negativo in Trentino come nel resto d'Italia, peccato che qui abbiamo l'Autonomia e da tempo suggeriamo di estendere la borsa di studio aggiuntiva pensata per i trentini anche agli studenti che provengono da fuori provincia, sempre col vincolo di rimanere poi alcuni anni nel nostro territorio, come strumento di attrattività. E sulla carenza di medici di medicina generale (Mmg) c'è da dire anche che degli ultimi 25 diplomati pronti a rimpolpare a breve l'organico 11 avevano già l'ambulatorio come specializzandi da due anni con in carico 650 pazienti, numero che ora aumenteranno (tra l'altro un dodicesimo Mmg che aveva aperto l'ambulatorio come specializzando lo chiuderà per dedicarsi ad altro), 3 andranno ad esercitare fuori Trentino (da qui l'importanza delle borse integrative vincolanti) e 3 per ora non hanno partecipato al bando. Quindi c'è un serio problema: solo 7 apriranno per ora un ambulatorio ex novo. Inoltre rispetto ai numeri di iscritti al corso 2022-2024 6 si sono persi per strada perché hanno preferito proseguire la specializzazione in altre regioni (e anche qui la borsa integrativa giocherebbe un ruolo importante in termini di trattenimento). E con questi numeri risicati dobbiamo fare fronte al rilevante numero di pensionamenti all'orizzonte".

 

"Il tema del personale è il tema più rilevante in assoluto. Se sui medici specialisti l'aumento dei numeri in ingresso e delle borse di specialità apportato negli ultimi anni coprirà in qualche anno il fabbisogno - a parte per alcune specialità come anestesia e medicina d'urgenza - per quanto riguarda gli infermieri e i medici di medicina generale - spina dorsale delle cure territoriali che si continua ad affermare che si vogliono giustamente potenziare - la situazione è drammatica. Cosa pensa di fare la Giunta?”. 

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