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Autonomisti, salta il congresso unitario. La coppia Marchiori e Panizza manda in frantumi il progetto, Kaswalder: "Nessuna tesi condivisa, non ci andrò"

Disattese le richieste contenute nel documento firmato a fine settembre da Walter Kaswalder, Mario Tonina e Maria Bosin per una maggiore indipendenza del segretario che oggi è rappresentato da Simone Marchiori scelto come assessore da Fugatti. Intanto il Partito Democratico non disdegna di governare con il Patt a Lavis per un'altra legislatura  

Di G.Fin - 26 novembre 2024 - 05:01

TRENTO. Nessun congresso unitario e nessuna fusione. L'atteggiamento della coppia Marchiori – Panizza ha mandato un fumo, almeno per il momento, il progetto a cui molti stavano lavorando, di una riunificazione degli autonomisti. “Non andrò al congresso, non c'è una tesi condivisa. Vogliono rimanere Panizza e Marchiori. Io non ci sono per litigare ma solo per costruire” spiega a il Dolomiti il consigliere provinciale Walter Kaswalder leader degli Autonomisti Popolari.

 

Una scelta non certo semplice visto che il sogno di Kaswalder è sempre stato quello di riunificare le anime autonomiste che in Trentino vivono da separate in casa. 

 

Le scorse elezioni provinciali si era arrivati addirittura alla creazione di un'unica lista fra Patt, Autonomisti Popolari e Progetto Trentino anche se poi nessuna Stella Alpina era stata eletta ed oggi il gruppo che in Consiglio provinciale si chiama “Partito Autonomista Trentino Tirolese” in realtà è composto dall'assessore Mario Tonina che proviene da Progetto Trentino, Walter Kaswalder di Autonomisti Popolari  e da Maria Bosin che proviene dal mondo civico. In Giunta c'è poi Simone Marchiori del Patt non eletto ma nominato da Fugatti, aspetto questo che ha creato non pochi mal di pancia. 

 

Una lettera che i tre consiglieri avevano mandato ai vertici del Patt a fine settembre, aveva fatto capire che dietro l'angolo, grande come una casa, c'era il rischio di una clamorosa "spaccatura" interna (QUI L'ARTICOLO).  Era stato posto il problema della segreteria e su come in questo momento storico occorresse riflettere anche sulle implicazioni che conseguono ai ruoli dell'attuale segretario Marchiori che, nell'esercizio del suo duplice ruolo di responsabile della linea politica del Partito e di assessore esterno nominato da Fugatti, non garantisce l'indipendenza e l'autonomia del Patt. 

 

Walter Kaswalder rimane alla guida del suo movimento Autonomisti Popolari è la scelta è quella di proseguire con la propria attività politica. “Nessuno di noi ha preso la tessera del Patt – spiega l'ex presidente del Consiglio provinciale – e gli organi del movimento sono ancora tutti funzionanti. Non possiamo prendere parte al congresso che vuole il Patt a queste condizioni. Abbiamo chiesto più di una volta una condivisione sul metodo e di avere una tesi congressuali unitaria ma questo non è avvenuto. Ad un certo punto non sono nemmeno più andato alle riunioni”.

 

Dal canto suo Kaswalder sta girando il Trentino per presentare l'impegno suo e del suo gruppo in consiglio provinciale riscuotendo un notevole successo a differenza delle riunioni del Patt su alcuni territori dove i presenti  certe volte si possono contare sulle dita di una mano o poco più.  “Sono stato a Carbonare, a Lavarone, a Centa San Nicolò e prossimamente andremo a Caldonazzo” ci tiene a dire Kaswalder.  

 

Se Marchiori e Panizza non intendono fare un passo indietro, viene spiegato, difficilmente si riuscirà a costruire qualcosa. 

 

Abbiamo chiesto una fase pre-congressuale con una persona che poteva essere pure del Patt che girasse il territorio per recepire le criticità presenti per poi lavorare assieme per un congresso unitario. Nulla di tutto questo è stato fatto”. A non condividere il metodo usato da Marchiori e Panizza in questo congresso è anche l'assessore Mario Tonina che tra l'altro, assieme a Maria Bosin, è firmatario della lettera inviata a fine settembre per chiedere al Patt un cambio di passo. 

 

Il congresso delle Stelle Alpine rischia quindi di diventare il palco per riconfermare solamente i vertici che già si conoscono in barba alla richiesta di un segretario con  maggiore indipendenza. 

 

Uno sguardo non potrà mancare verso le elezioni comunali del 2025 dove il Patt in coalizione di centrodestra a livello provinciale (e nelle elezioni a Trento) ha già chiesto di rimanere con il centrosinistra a Lavis il tutto con l'approvazione, sembrerebbe, del Partito Democratico.  

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