La Giunta Fugatti oggi dice "no al cibo sintetico" appoggiando Coldiretti. Ma ieri sosteneva 'Bruno Cell', startup nata dal Cibio "alle frontiere dell’innovazione alimentare"
La raccolta firme per promuovere una legge contro la produzione, l'uso e la commercializzazione degli "alimenti in provetta" in Italia, è stata sottoscritta anche dagli esponenti della Giunta provinciale. Nel 2020 la Pat aveva promosso la startup nata nei laboratori del Cibio, definendo la carne artificiale un "tema divisivo", ma "un po' come succede per tutte le grandi innovazioni che sfidano le nostre abitudini culturali"

TRENTO. A dire no al cibo sintetico non sono mancati il presidente della Pat Maurizio Fugatti e l'assessora all’agricoltura, Giulia Zanotelli che hanno firmato la petizione di Coldiretti per promuovere una legge contro la produzione, l'uso e la commercializzazione degli "alimenti in provetta" in Italia. Eppure, come ricorda l'ex presidente Ugo Rossi, soltanto nel 2020 la stessa Giunta aveva promosso Bruno Cell, la startup dell’Università di Trento "alle frontiere dell’innovazione alimentare", sottolineando come fosse "tra le poche imprese al mondo a occuparsi del tema della carne 'cresciuta in laboratorio'".
Adesso però si appoggia Coldiretti. "I prodotti della nostra tradizione - ha dichiarato l'assessora soltanto ieri (22 novembre) - fanno parte del patrimonio culturale del territorio, sono garanzia di salubrità e favoriscono la valorizzazione dei contesti agricoli anche in chiave turistica". Secondo gli esponenti della Giunta ora, non è pensabile che il Made in Trentino venga messo a rischio. Ma nel 2020, con tanto di comunicato, la Provincia si chiedeva "come sarebbe stata la bistecca del futuro", affrontando il tema della carne "coltivata" in laboratorio, definendola certo un "tema divisivo", ma "un po’ come succede per tutte le grandi innovazioni che sfidano le nostre abitudini culturali".

La startup trentina, nata dal lavoro dei due professori associati dell’Università di Trento Stefano Biressi e Luciano Conti, ha svolto ricerca di avanguardia nei laboratori del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata Cibio, accompagnata da Hit - Hub Innovazione Trentino. Non solo, Bruno Cell aveva avviato un rapporto di collaborazione con Trentino Sviluppo e la Provincia per ottenere un supporto e investimento in ricerca, "vagliando altresì la possibilità di insediarsi presso Trentino Sviluppo", sosteneva la Pat.
Ora però le dichiarazioni sembrerebbero essere diverse. "Prosegue dunque l’impegno dell’Amministrazione nel sostenere i diversi comparti della nostra agricoltura - sostiene adesso Zanotelli-. In una fase complessa come quella attuale, continuiamo a scommettere su innovazione tecnologica e ricerca. E' necessario formare e informare sempre più la nostra comunità, partendo dalle giovani generazioni, su cosa significhi consumare prodotti locali: preservare l’agricoltura nelle nostre valli e garantire la continuità delle nostre aziende, acquistare prodotti di qualità e sicuri, difendere ciò che siamo e la nostra storia".
La “carne sintetica” in Trentino.
Le firme sulle petizioni e i progetti di ricerca in corso.
Coerenza?….
Sia chiaro io non penso affatto che sia sbagliato immaginare e investire su nuove modalita’ di produzione. pic.twitter.com/RmtIzEUUJX
— ugo rossi (@UgoGma) November 23, 2022
Soltanto pochi giorni fa infatti era stato chiaro il messaggio della mobilitazione della Coldiretti, lanciata su tutto il territorio nazionale e arrivata anche in Trentino Alto Adige per "fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy", citando proprio la "carne" prodotta in laboratorio al "latte" senza mucche fino al "pesce" senza mari, laghi e fiumi.
"Le bugie sul cibo in provetta - affermava il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare".