Tutti in cammino per dire ''no'' al taglio del Parco della Lessinia. ''La Lega vuol ridurlo di un sesto per cacciare i cinghiali'', ma ci sono anche i lupi ed è patrimonio della collettività
Le mappe mostrano (guarda le immagini) come alcune zone che si vuole andare a tagliare siano frequentate anche dai grandi carnivori. Zardini: ''Propongono di togliere la protezione dai “vaj”, zone di straordinaria valenza ecologica, importantissimi corridoi ecologici. Le alternative esistono''. L'appuntamento per fermare la Regione Veneto è per domani mattina: tutti in marcia per fermare questa operazione
VERONA. ''Perché la Lega non vuole risolvere il problema dei cinghiali con gli strumenti già possibili ma propone invece di ridurre il Parco? Quale scopo nascondono? Tenuto conto che la Regione Veneto ha una percentuale di superficie protetta sotto la media nazionale, le aree protette andrebbero aumentate, valorizzate e sostenute''. E invece, come vi abbiamo raccontato, la Giunta Zaia sta spingendo per ridurre di 1.700 ettari l'area protetta della Lessinia che oggi conta su 10 mila ettari di vallate, boschi e montagne.
Un'operazione contro la quale si schiera anche il deputato veronese del Partito democratico Diego Zardini che prosegue spiegando che la maggioranza in Consiglio regionale è comunque ''coerente con sé stessa: negazionista e contraria all’ambiente'' e ricorda quanto accadde a novembre, ''quando i consiglieri leghisti si sono resi ridicoli di fronte al mondo, quando l’aula del consiglio è stata invasa dall’acqua pochi minuti dopo il voto con cui si negava l’effetto dei cambiamenti climatici. La notizia - aggiunge Zardini - è purtroppo rimbalzata sui giornali di tutto il pianeta. Ora propongono di togliere la protezione dai “vaj”, zone di straordinaria valenza ecologica, importantissimi corridoi ecologici verso la pianura che favoriscono la diffusione delle specie rare, trasformandoli in zone contigue, non verso l’esterno del Parco ma verso l’interno''.
Zone dove è stata registrata anche la presenza del lupo come si può vedere dalle mappe diffuse dal Report Monitoraggio Alpi (LIFE WOLFALPS-nel paragrafo dedicato al Veneto). Qui sotto le presenze accertate tra il 2017 e il 2018 e sotto ancora quelle tra il 2016 e il 2017. E la preoccupazione, in questo senso, è grande visto che tra le motivazioni addotte per procedere (tra l'altro con un vero e proprio blitz avvenuto direttamente al termine dell'audizione delle associazioni ambientaliste, allevatori e cacciatori, senza nemmeno attendere qualche giorno per riflettere su quanto sentito QUI ARTICOLO) alla riduzione del parco (nella terza immagine i tagli previsti) c'è quella di permettere la caccia nelle aree dei vaj soprattutto per fermare l'avanzata del cinghiale.


La commissione ambiente veneta che ha votato per il taglio del parco (una cosa, in quest'epoca, davvero incredibile, visto che al contrario si tenta di aumentare ovunque le aree sottoposte a tutela non certo di ridurle) ha seguito le richieste dei sindaci della zona proprio perché la fauna selvatica, tra cui i cinghiali, crea danni agli agricoltori. Ma, spiega ancora Zardini, ''per controllare le specie come i cinghiali non serve ridurre l’area protetta e danneggiare la biodiversità. Basterebbe approvare le modifiche al Piano ambientale e redigere la Valutazione ambientale strategica. Documenti che attendiamo dalla Regione Veneto da molti anni e non si capisce perché non li abbia ancora portati a termine. Perché la Lega non vuole risolvere il problema dei cinghiali con gli strumenti già possibili ma propone invece si ridurre il Parco? Quale scopo nascondono? Tenuto conto che la Regione Veneto ha una percentuale di superficie protetta sotto la media nazionale, le aree protette andrebbero aumentate, valorizzate e sostenute''.

E allora per dire ''no'' a questa operazione (che nei prossimi giorni dovrebbe procedere il suo iter passando prima in commissione bilancio e poi in consiglio regionale per la definitiva adozione) e per fermarla l'appuntamento per tutti è fissato alle 10 a Conca dei Pàrpari per la ''Camminata per il parco della Lessinia''. Sono tantissime le associazioni e gli enti che hanno già sottoscritto un documento per contrastare lo smembramento (QUI LA LETTERA) e saranno tantissime le persone che domani passeggeranno unite per ricordare alla politica e ai sindaci della zona che un Parco naturale è di tutti, è un patrimonio che va ben oltre i confini comunali, provinciali o regionali. E' qualcosa per la quale vale la pena ''scendere in campo'' (o su un bellissimo sentiero che permette di ammirare paesaggi unici) per il bene della collettività. Per ogni informazione questa è la pagina Facebook alla quale fare riferimento: Lessinia Futura invita anche tutti a condividere le auto per ridurre emissioni e impatto.
