Contenuto sponsorizzato

Villa Orefo riapre i battenti: storia di una domus ''fuori dalle mura'' diventata cimitero e dimenticata per secoli, sommersa dal fango dell'alluvione del '66

DAL BLOG
Di William Belli - 09 giugno 2023

"Memorie dal sottosuolo"  itinerari di storia ed arte nel Trentino

Dopo oltre vent'anni di chiusura è imminente l'apertura al pubblico della villa romana di Orfeo in via Rosmini. Un paio di mesi fa, su richiesta degli operatori di piazza Santa Maria maggiore, impegnati da tempo nel recupero dei valori storici e artistici della piazza, ci fu una visita in anteprima, illustrata da Cristina Bassi, dei Beni Archeologici di Trento e dal Sovrintendente Franco Marzatico.

 

La villa di Orfeo, meglio sarebbe parlare di “domus extra moenia”, cioè uno di quegli edifici a scopo residenziale che si costruivano fuori le mura secondo un preciso piano urbanistico, si trova in via Rosmini, lungo la quale correva la cinta murata della romana Tridentum.

 

Rigogliosi orti e giardini, campi e vigne, inframezzati da edifici residenziali, fattorie e opifici (testimonianze sotto la Facoltà di lettere, sotto la futura mensa universitaria e nel cortile della Prepositura) si estendevano fino alle rive dell'Adige. La dimora più esclusiva era la villa cosiddetta di Orfeo che prende il nome dal mosaico che orna il vano principale, con il mitico cantore Orfeo circondato dagli animali addomesticati dal suono incantevole della sua lira.

 

Edificata in età augustea e ristrutturata all'epoca di Nerone, la domus è costituita da due corpi: la parte pubblica, con locali di prestigio, verso via Rosmini e la parte produttiva verso l'Adige. La parte pubblica ha una grande sala di rappresentanza, ornata dal mosaico di Orfeo, attorniata da varie stanze, tra le quali una destinata al soggiorno invernale perché munita di riscaldamento a pavimento (ipocausto).

 

La parte produttiva della villa, separata da quella di rappresentanza, aveva un portico aperto su un cortile, una cucina, pavimentata con lastroni in pietra, con i resti del focolare e della latrina, affiancate, secondo la consuetudine, per ottimizzare la rete idrica, una grande sala di rappresentanza con pavimento a mosaico, dalla quale inizia un percorso termale che consta di due locali (tepidarium con spogliatoio e calidarium) riscaldati anch'essi a pavimento, con i pilastrini di mattoni ancora in situ.

 

 

L'edificio rimase residenza di prestigio fino all'epoca delle incursioni cosiddette barbariche, quando abitare fuori delle mura non era più sicuro, abbandonata dai proprietari, la villa fu suddivisa in piccole, modeste, unità abitative e fu utilizzata quale cimitero, le cui tombe, trovate negli ultimi scavi, hanno ulteriormente ritardato l'apertura al pubblico.

 

Della villa di Orfeo si perse il ricordo e nel XVI secolo era coperta dal giardino della villa Alberti Consolati. Solo negli anni Cinquanta del Novecento, con gli scavi per la costruzione del nuovo liceo scientifico, poi costruito altrove, emersero i primi reperti, che portarono a uno scavo completo della villa di Orfeo, la cui apertura fu vanificata dall'alluvione del 1966, che la ricoprì di cinque metri di fango.

 

Nel 1998 l'edificio passò dallo Stato alla Provincia di Trento, il cantiere riprese e fra annosi rallentamenti, dovuti a questioni burocratiche, alla mancanza di finanziamenti e al rinvenimento di nuovi reperti, fino ad arrivare alla finale, sospirata, apertura nel 2023.

 

La villa di Orfeo è vicinissima a due altri importanti complessi dell'epoca romana: la domus nel cortile della Prepositura, messa in luce in anni recenti e il quartiere sotto il piazzale della Facoltà di giurisprudenza, con un tratto di mura, una strada lastricata e abitazioni ornate di pitture. Due brevi scavi sotto via Santa Margherita e sotto via Rosmini darebbero luogo a un unico, vasto sito archeologico che ricorderebbe l'importanza della romana Tridentum, unica città fra Verona e Augsburg (Augusta Vindelicorum).

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Ambiente
21 gennaio - 12:42
Il Gps di Puck ha trasmesso i segnali e subito i carabinieri forestali si sono attivati raggiungendo la casa dell'uomo. Dopo una perquisizione la [...]
Esteri
21 gennaio - 12:24
Non è la prima volta che si verifica un fenomeno di gelicidio sulle strade della Valsugana
Cronaca
21 gennaio - 12:31
E' successo poco prima di mezzogiorno e sul posto si sono portati i vigili del fuoco e i soccorsi sanitari. L'uomo sarebbe rimasto con la gamba [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato