Un museo all’aria aperta: il Cimitero monumentale di Trento


"Memorie dal sottosuolo" itinerari di storia ed arte nel Trentino
Cimiteri custodi di arte e di storia. Sempre più visitatori affollano i cimiteri come luoghi in cui trovare un momento di pace, di riflessione e di cultura. Dal 2013 al 2016 i visitatori di cimiteri italiani sono cresciuti del 56%, arrivando a oltre centomila, tanto che il ministero dei Beni culturali ha pubblicato "l’Atlante dei cimiteri", una guida online.
Trento ha uno dei più significativi cimiteri neoclassici d’Italia, assieme a quelli di Brescia, di Verona e di Reggio Emilia. La parte nord del cimitero è opera neoclassica progettata (1824-1825) da Giuseppe Dalbosco prendendo a modello il Vantiniano di Brescia, chiamato così dal nome dell’architetto Vantini, il medesimo che a Trento rinnovò in stile neoclassico palazzo Thun, attuale municipio.

La parte sud (1889) costituisce un raddoppiamento ad opera degli ingegneri Giorgio Ciani e Giovanni de Pretis. Il cimitero antico è circondato da un alto podio a colonnato con al centro una chiesa a forma di Pantheon, ispirata al tempio canoviano di Possagno.
Nel Famedio, disegnato da Pietro Selvatico, l’architetto della facciata della chiesa di S. Pietro, sono allineati i busti delle principali personalità trentine, da Battisti a Oss Mazzurana, Tommaso Gar, Alcide Degasperi.
Per le tombe della nobiltà e della borghesia trentina hanno lavorato i più importanti scultori locali dell’epoca: Malfatti, Varner, Zuech, Bonapace, Fozzer, Cesarina Seppi, Winkler ed altri realizzando così un vero e proprio museo di scultura a cielo aperto.
Curiosità storica: la salma dell’ultimo re di Napoli, Francesco II di Borbone, morto ad Arco nel 1894, fu ospitata per vent’anni nella tomba della famiglia Consolati prima di essere trasferita a Napoli.
Sabato, 10 novembre, dalle ore 10 alle 11 Hortus Artieri di Trento organizza una visita guidata. Per informazioni è possibile contattare Hortusartieri.i@gmail.com o telefonando al 333 9368666