Memorie dal Sottosuolo / Piedicastello: riemergono le mura dell’antico monastero benedettino


"Memorie dal sottosuolo" itinerari di storia ed arte nel Trentino
Gli scavi archeologici a Piedicastello, tuttora in corso, hanno regalato alla città secoli, se non millenni di storia, dagli insediamenti dell’età del bronzo, al porto romano sull’Adige, ai resti medievali.
Ultimi in dirittura di arrivo i muri dei locali del monastero benedettino, soppresso, dopo accanite resistenze da parte dei monaci e della popolazione di Piedicastello, nel 1468 e poi caduto in rovina fino a scomparire del tutto.
In un’affascinante stratigrafia si possono ammirare le mura del monastero medievale, con inseriti reperti romani, l’ingresso monumentale del chiostro, la potente massicciata della strada per le Giudicarie costruita dagli austriaci nell’Ottocento, dopo la deviazione dell’Adige, fino alla recente, esagerata, scalinata in pietra rossa, nota dissonante di tutto il complesso.

Le ultime indagini hanno riportato alla luce i resti del monastero davanti alla canonica, l’antica casa abbaziale, raro documento dell’architettura trecentesca a Trento, le murature di quelle che i documenti indicavano come il chiostro, il portico, il dormitorio, la “canipa” (cantina) e forse anche della la loggia all’ingresso dell’abbazia, assieme a un decorativo pavimento di mattoni in cotto e a numerosi frammenti di ceramiche smaltate che vanno dal Medio Evo fino al Settecento.

E’ presto per poter ricostruire l’aspetto del convento, ma gli archeologi sperano di poter continuare gli scavi (ci vogliono fondi e sensibilità da parte delle autorità e degli abitanti del sobborgo) e per il momento sono stati premiati dal ritrovamento, oltre che delle murature, anche del sedime dell’antica strada che univa Piedicastello al ponte di S. Lorenzo e di un regolare pavimento in cotto.
Domenica 3 settembre, il ritorno del tradizionale Mercatino delle pulci a Piedicastello, è un’occasione per ammirare i resti riemersi dell’antico monastero benedettino e vedere i lavori dell’imponente cantiere che cambierà l’aspetto del sobborgo riunendo finalmente la piazza del sobborgo con la chiesa di S. Apollinare, separate dalla sciagurata tangenziale tracciata negli anni Settanta.