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La democrazia diretta aumenta la felicità delle persone. Avanti con i referendum propositivi a quorum zero

L'uso degli strumenti referendari e il grado di soddisfazione dei cittadini vanno di pari passo. Lo hanno certificato studi e ricerche (si veda "Economia della Felicità"). A maggior ragione ampliamo gli strumenti di democrazia diretta e faviamo un sistema federalista che riconosca l'autonomia finanziaria degli enti locali
DAL BLOG
Di Riccardo Fraccaro - 08 febbraio 2017

E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle

Una ricerca ha dimostrato che gli strumenti di democrazia diretta possono aumentare il grado di felicità delle persone. Esiste una correlazione positiva tra processi partecipativi e stato emotivo dell'essere umano. Lo hanno evidenziato alcuni studiosi svizzeri, che hanno analizzato il rapporto tra l'uso degli strumenti referendari e il grado di soddisfazione dei cittadini. I due meccanismi principali che determinano questa relazione causale sono illustrati da Frey e Marti nella pubblicazione divulgativa Economia della Felicità (Il Mulino, 2012).

 

Il primo fa riferimento all'esito del referendum: la partecipazione al processo decisionale aumenta la possibilità che gli esiti delle consultazioni corrispondano ai bisogni e ai desideri reali dei cittadini. Il secondo meccanismo, meno intuitivo, riguarda il processo partecipativo e considera l'utilità procedurale. Indipendentemente dall'esito finale, la possibilità di manifestare la propria volontà politica produce un sentimento di soddisfazione nei cittadini. La differenza del grado di soddisfazione tra gli aventi diritto al voto e coloro a cui non viene riconosciuto il diritto di votare conferma la correttezza di questa teoria, poiché i secondi, pur beneficiando dei risultati finali dei processi di democrazia diretta, non possono beneficiare dell'utilità procedurale che deriva dall'esercizio dei diritti politici.

 

È chiaro, quindi, che la felicità e gli strumenti con cui misurarla non sono determinati solo da fattori genetici o legati a ricchezza, reddito, lavoro e famiglia. Anche la possibilità di partecipare direttamente ai processi decisionali sulle questioni che più ci riguardano determina il nostro grado di benessere. Ampliando gli strumenti di democrazia diretta e favorendo un sistema federalista che riconosca l'autonomia finanziaria degli enti locali, possiamo incrementare la nostra felicità: ecco perché l'introduzione di referendum propositivi a quorum zero a tutti i livelli di governo dovrebbe essere la priorità di tutte le forze politiche e non solo del M5S.

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