Nuovo crocefisso nel cuore delle Dolomiti (con invito a pregare e benedetta dal vescovo): com'era la storia che le croci in vetta non hanno più un significato religioso?


Giacomini Alessandro, ha sostenuto, sotto ogni forma, l'indipendenza del pensiero e delle azioni sia dell'uomo sia dello stato nei confronti di qualsiasi chiesa o fede religiosa. Attualmente collabora con MicroMega.
La polemica sulle croci in montagna ha suscitato reazioni in ogni ambito fino ad arrivare alle prese di posizione in campo politico. Una manipolazione mediatica di alcune dichiarazioni aveva permesso alla politica nazionale di coprire notizie ben più scomode (le inchieste sulla ministra Santanchè) con quella che il Cai avrebbe chiesto di non apporre nuove croci in cima alle vette. Alla parola “croce” il centrodestra ha, con estremo opportunismo, cavalcato l’indignazione arrivando a dire, in modalità da melodramma con il Ministro Matteo Salvini: “Dovete passare sul mio corpo per togliere anche un solo un crocifisso”.
Premesso ciò, giovedì 12 ottobre presso Malga Ritorto a Madonna di Campiglio ai 1.750 metri di quota, nel magnifico balcone naturale di fronte allo scorcio della sezione centrale delle Dolomiti di Brenta, una delle zone più suggestive al mondo per i suoi spettacolari tramonti, nel pieno del parco Adamello Brenta e nella zona patrimonio mondiale dell’umanità, verrà inaugurata e benedetta dal Vescovo Lauro Tisi, la nuova croce in ferro con annesso crocifisso.
Il monumento commemorativo consta di due massi granitici con inciso “ Veni Sancte Spiritus , veni per Mariam “ , che indirizza i visitatori alla preghiera. Il tutto per ricordare l’amicizia fra don luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione e padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana. Con spudorata arroganza e inquietante insensibilità la chiesa cattolica Trentina sposa la tesi dei partiti della destra maggioritaria e continua la sua incessante marcatura del territorio.
Vi è inoltre l’aggravante della dedica al luogo denominata “sosta dell’amicizia” a due personaggi che si sono distinti molto per gli affari e la politica, vedi Don Giussani, con la sua “Comunione e liberazione” un potentissimo movimento ecclesiale. Mentre il Buon Romano Scalfi, con la sua “Russia Cristiana”, ha contribuito più che al dialogo ecumenico a rafforzare la presenza di Cattolici nel paese euroasiatico tradizionalmente ortodosso, aspetto difficilmente conciliabile poiché causa di secolari conflitti. Per semplificare è come se un movimento religioso non cattolico estero per far conoscere la tradizione spirituale e liturgica del suo Stato si infiltrasse in Italia con la denominazione di “Italia Islamica'' o ''Italia Buddista'' o ''Italia Scentologista''.
Provate ora ad immaginare la reazione del Vaticano, sarà cosi densa di carità Cristiana? Ma intanto si aggiunge un nuovo crocifisso, si incidono sulla roccia frasi glorifiche alla preghiera e a mitizzare Don Giussani sul granito. Le Dolomiti sono luoghi di assoluta bellezza naturale, vanno tutelati da qualsiasi simbolo, non possiamo acconsentire a nessuno di strumentalizzarle. Il rischio concreto di chi ama la montagna e frequenta questi paesaggi mozzafiato è che abbia la netta sensazione di sentirsi un ospite indesiderato e questo non possiamo permettercelo.