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Stiamo vivendo tutti un incubo ma, per favore, non prendetevela con gli animali

Non abbandoniamoli per paure irrazionali quanto assurde, sono esseri innocenti, che donano amore incondizionato, senza nulla in cambio. Non hanno nessuna correlazione con quanto maledettamente sta accadendo nel nostro martoriato mondo dove la natura è stata devastata dagli stessi esseri umani
DAL BLOG
Di Barbara Mastronardi - 28 marzo 2020

 Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.

Stiamo vivendo tutti in un incubo. Non ci sono obiezioni che tengono, la nostra vita è stata sconvolta in un amen, in un batter di ciglia. Gli angoscianti e frenetici bollettini di guerra sui malati e sui deceduti portano la nostra mente al parossismo della paura. Tutte le nostre certezze, i nostri affetti, le nostre abitudini di vita sono state spazzate via in un attimo. Come in uno di quei film americani catastrofici che fino ad ora abbiamo guardato senza più di tanto turbarci, e che ora sono diventati un'oscura e terribile realtà che si abbatte sulle nostre anime, giorno dopo giorno.

 

La cosa che più mi sconvolge è che una gran fetta di umanità sembra non capire che il pericolo è reale. Spaventoso e infido, pronto a devastare le nostre vite in un baleno. Persone che passeggiano nei parchi, si spostano lontano da casa, usano gli espedienti più fantasiosi per eludere quanto deciso per salvaguardare la vita di tutti. Sembra impossibile concepire che, chi può stare tranquillo a casa , non capisca che ci sono persone che per svariati e concreti motivi sono costrette ad uscire, e a sfidare questo brutto virus che miete vittime ogni giorno di più. In ogni caso non voglio certo fare il Savonarola dei tempi moderni. Nel mio piccolo voglio soltanto mettere in campo uno dei miei argomenti preferiti: la salvaguardia degli animali.

 

Guardo Ophelia e Tina, le mie due adorate ragazze pelose, le due amiche meravigliose, le due micette che mi fanno compagnia da più di diciassette anni. Sono strafelici di avermi qui molto più di prima e mi seguono ovunque estasiate, come se io fossi il pifferaio magico. Ophelia è in braccio a me mentre sto scrivendo e mi guarda adorante. Sento e percepisco tangibile il loro immenso amore, dato senza condizioni, che le rende vulnerabili e indifese. E in questo momento cosi tragico della vita di tutti sorge spontanea una domanda impellente: ma come fanno le persone ad abbandonare i propri animali da compagnia in base ad un assurdo quanto infondato pregiudizio secondo il quale sarebbero portatori del maledettissimo coronavirus?

 

I media di ogni tipo e genere si sono sperticati ad affermare categoricamente che non ci sono assolutamente basi per dire una cosa del genere, eppure la mattanza continua perché sì, di mattanza si tratta, a tutti gli effetti. Si condannano esseri innocenti ad una morte certa. Mi sembra di sentire già quelle voci che dicono ''questa squilibrata con tutte le persone che muoiono pensa agli animali''. Si ci penso perché trovo tutto questo assurdo e inconcepibile e qualcuno lo deve pur dire. Del resto non mi sono mai preoccupata del giudizio degli altri sulle mie azioni e non comincio certo ora che per di più son certa di quello che affermo. Ho appena visto in questi giorni di quarantena un film scritto e diretto dal regista Bong Joon-ho, vincitore dell'oscar con il suo sconvolgente quanto supremo "Parasite".

 

Il lungometraggio, intitolato "Oikja", è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes nel 2017 e distribuito attraverso Netflix a partire dal 28 giugno dello stesso anno. Narra in modo geniale quanto sublime l'amicizia di una piccola coreana, Mija, e di una maialina geneticamente modificata, appunto Oikja. Non vi racconto la trama, perché è un film assolutamente da vedere. Solo una scena: Oikja e Mija finalmente salve, dopo mille peripezie e lotte contro una multinazionale americana, la Mirando, che voleva appunto macellare la maialina, stanno percorrendo la strada in mezzo al mattatoio per tornarsene a casa, sulle montagne. Una coppia di supermaiali riesce a spingere il loro cucciolo attraverso la recinzione e Okja lo nasconde nella sua bocca e lo porta in salvo. Questa inquadratura così struggente ti entra nell'anima e non ti lascia più.

 

E realizzi e comprendi, se non lo hai già fatto da tempo, che loro hanno un'anima tanto quanto gli esseri umani. Non abbandoniamoli per paure irrazionali quanto assurde, sono esseri innocenti, che donano amore incondizionato, senza nulla in cambio. Non hanno nessuna correlazione con quanto maledettamente sta accadendo nel nostro martoriato mondo dove la natura è stata devastata dagli stessi esseri umani. Non fatelo. La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati i suoi animali. (Mahatma Gandhi)

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