Da Ettore che apre i rubinetti a Nerino che si fa lavare dalla padrona. E poi ditemi che gli animali non hanno un'anima


Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Non sono certamente una grande frequentatrice dei social. Sono una persona molto schiva. La mia grande passione per gli animali però mi ha spinto ad iscrivermi ad Istagram il grande calderone, dove mezza umanità riversa le sue immagini di ogni tipo e genere, rendendo partecipe il mondo della sua vita.
Li si trovano le più belle foto di animali, in particolare cani e gatti, che io abbia mai visto. Ed un giorno mi sono imbattuta in questa.

È un immagine incredibile. Una micetta abbandonata ha pianto quando i volontari l'hanno trovata e messa in salvo da una morte certa. Ed allora ho deciso, questa volta, di mostrare in queste mie divagazioni delle immagini reali, che ho raccolto parlando con le persone. Una sorta di...Paperissima casalinga. Qual è il nesso di tutto questo? Dimostrare, toccando con mano, che gli animali reagiscono agli eventi in maniera talvolta incredibile e che sono in grado di mettere in atto dei comportamenti tali che fanno davvero pensare che per certi versi siamo simili a noi bipedi.
Questo è Nerino.
È il gatto di una persona simpaticissima, che come me ama incondizionatamente i nostri amici a quattro zampe. Una sera di novembre di 13 anni fa è entrato in famiglia, poco prima che il dal cielo scendesse una fitta cascata di fiocchi di neve. Faceva parte di una cucciolata della gatta semirandagia dei suoi vicini, Celeste, dai grandi occhi azzurri. Nerino e Tigre sono inseparabili. Sono i custodi di casa e si aiutano a vicenda nelle bravate. Tikrit osserva tutto dall'alto, Nero non ce la fa a saltare troppo e segue il mondo esterno steso sul bancone. Vuoi la pigrizia, vuoi la veneranda età, un gatto di 13 anni è paragonabile ad un uomo sui 68, da una decina di giorni chiede, anzi pretende, un aiuto per le pulizie generali e cosi si trova il lavoro fatto e un pelo bellissimo. Le prime volte si metteva davanti alla porta del bagno e piangeva poi finalmente la padrona ha capito e lui ora è felice. Non è incredibile?
Ed ora passiamo ad Ettore.
Questo splendido cagnone è stato notato nelle sue acrobazie da una signora che ha deciso di immortalarlo ai posteri. Affranto dal caldo, e damerino qual è, non esita a provvedere da solo alla sua pulizia, dimostrando una decisa abilità nell'aprile e chiudere il rubinetto dell'acqua, esibendosi in irresistibili scenette per lavarsi a dovere. Quando ho visto il filmino, davvero non riuscivo a crederci . Un tipetto molto deciso. Non trovate?
Ed ora gioco in casa. Le mie due ragazze pelose, che mentre scrivo sono accoccolate vicino a me hanno entrambe modi singolari per esprimere la loro gioia quando dopo una lunga giornata finalmente torno a casa. Ophelia riempie la scala che porta alla mia camera degli oggetti più disparati che trova in giro: tappi di bottiglia, accendini, penne, spesso i miei anelli che scova nel vassoietto dove li metto la sera (già io perdo tutto di mio). E dopo averlo fatto si mette davanti a me miagolando, aspettando il mio grazie. Sono i suoi omaggi, i regalini che esprimono la sua gioia per avermi ritrovato.
Tina invece ogni volta che apro la porta fa così
Io lo chiamo il balletto di benvenuto che lei fa ogni santa volta che rientriamo a casa. Un modo dolcissimo e giocoso di accoglierci. Che dire? Questi atti ritualizzati e ripetuti fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. E dimostrano a parer mio che sì, gli animali hanno davvero la percezione dei sentimenti. Come si dice in gergo, hanno un'anima. E sono nel contempo indifesi e legati con passione a chi li cura e li accudisce. Questo li rende preziosi e unici.
"Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali".
(Immanuel Kant)