Un'aquila reale salvata nel Parco naturale Adamello Brenta
Lo splendido rapace non riusciva a volare. Un escursionista di Pinzolo l'ha notata e ha contattato i dipendenti del Parco. Loro l'hanno catturata e consegnata alla Lipu

ADAMELLO BRENTA. Era in difficoltà e non riusciva a prendere il volo. La sua presenza era stata segnalata agli uffici del Parco naturale Adamello Brenta da un escursionista di Pinzolo e in pochi attimi il grosso rapace era già stato catturato e consegnato agli operatori della Lipu. Il tutto è successo la sera del 12 gennaio. Protagonista dell'intervento una magnifica aquila reale.
A recuperarla hanno provveduto due dipendenti del Settore Ricerca Scientifica - Educazione Ambientale del Parco naturale Adamello Brenta, Michele Zeni e Laura Nave, nell'area della Valchestria, non lontano da Sant'Antonio di Mavignola. L'aquila reale era in difficoltà e non riusciva a prendere il volo e una volta consegnata e analizzata dagli operatori della Lipu si è capito anche il perché. All'animale è stata, infatti, diagnosticata un'infezione batterica ad un artiglio di una zampa, che le ha causato un indebolimento graduale dell'arto a tal punto da non permetterle più di alzarsi in volo per procacciarsi il cibo.
L’animale ora è ospitato al Centro Recupero Fauna Selvatica di San Rocco a Trento. A curare il rapace è intervenuto il veterinario Diego Sebastiani di Trento. L'aquila non si trova nell'area visitabile al pubblico perché è un animale selvatico e la tranquillità, in questi casi, risulta essere fondamentale. Tra circa 10 giorni, al termine della cura antibiotica e con la speranza che l’animale torni rapidamente in salute, l’aquila sarà rimessa in libertà nella zona in cui è stata salvata.

