Nella notte in azione i cannoni, dal Bondone a Pampeago ski center Latemar
La prima neve ha imbiancato le vette, ma le basse temperature di questa notte hanno consentito alle stazioni trentine di azionare gli impianti di innevamento programmato

TRENTO. La prima neve ha imbiancato le vette trentine, le temperature sono calate e le società impianti non stanno a guardare.
Nella notte sono infatti entrati in funzione i primi impianti di innevamento programmato per preparare le migliori condizioni delle piste in vista delle imminenti aperture della stagione. "Le temperature sono state favorevoli e ci hanno consentito di azionare i cannoni - conferma Fulvio Rigotti, presidente di Trento Funivie - e abbiamo iniziato dalla Cordela".
Non solo Bondone, ma anche Pampeago, nello ski center Latemar e Paganella. Un pò in tutto il Trentino si veste di bianco: i tecnici monitorano costantemente i meteo e le temperature per azionare i cannoni sulle principali piste. L'ottimismo non manca e questa sembra una buona settimana, ma la cautela resta però d'obbligo visto le stagioni precedenti contraddistinte dalle bizze del tempo per via delle scarse precipitazioni e delle repentine, quanto durature, inversioni termiche che spesso hanno messo alle corde le stazioni, costrette alle piroette circensi per garantire piste in ottime condizioni per innevamento e sicurezza del piano sciabile.
(Anche a Pampeago ski center Latemar nella notte si è 'sparato')
I primi impianti di neve programmata sono stati sperimentati a inizio anni '80 allo Ski center Latemar, un sistema che consente di contrastare stagioni poco nevose: per innevare si nebulizza l’acqua con l’ausilio d’aria compressa e la si 'spara' dai cannoni sotto forma di gocce che con il freddo, prima di toccare terra, ghiacciano e si posano sul fondo sotto forma di cristalli di neve.
Non tutta l'acqua può comunque essere utilizzata per innevare, infatti, la Delibera della Giunta Provinciale n. 2691 del 25/07/2005 stabilisce le direttive per le utenze di innevamento programmato che prevedono l'analisi dai laboratori dell’Agenzia provinciale per l’ambiente per essere sottoposta a giudizio di idoneità, l'impossibilità di addizionare prodotti, la verifica e il controllo della qualità rispetto a parametri ben precisi e la costruzione di appositi bacini per razionalizzare le risorse d'acqua.