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Lupi, Fugatti chiede la sterilizzazione e il prelievo come vorrebbe fare il Veneto. Il consiglio boccia

Il leghista ha proposto una mozione per modificare l'attuale piano di gestione del lupo in Trentino. Approvata la richiesta di procedere il percorso con il ministero per il nuovo Piano nazionale (che prevede anche di operare prelievi in deroga). Bocciato il "modello" Zaia

Di Luca Pianesi - 19 luglio 2017 - 19:13

TRENTO. C'ha provato il consigliere provinciale Maurizio Fugatti a "uniformare" il Trentino al modello veneto di gestione del lupo. Pochi giorni fa, infatti, la regione retta dalla Lega ha approvato il "recesso dal progetto WolfAlps" e una serie di misure molto stringenti, dal prelievo, alla cattura, passando all'imprigionamento e alla 'deportazione' da una zona all'altra degli esemplari ritenuti "di troppo". L'assessore Dallapiccola a il Dolomiti aveva già fatto capire che l'iniziativa veneta qui in terra trentina non avrebbe avuto seguito. Anzi anche lui aveva avanzato non pochi dubbi sulla legittimità di tali decisioni prese dal consiglio regionale in contrasto con norme e accordi nazionali e internazionali "ma si sa che a loro piace votare a prescindere - aveva commentato l'assessore trentino all'ambiente - adesso voteranno anche il referendum sull'autonomia". 

 

Ieri Fugatti c'ha provato a ripercorrere le orme di Zaia chiedendo di "elaborare e approvare un piano di gestione del lupo, sull'esempio di quanto stabilito dalla Regione Veneto nei giorni scorsi, che preveda anche la possibilità di traslocare gli esemplari in sovrannumero e di sterilizzare le femmine in età di riproduzione". E dall'altro di "valutare, sempre sull'esempio della Regione Veneto, il recesso dal Progetto Wolf Alps. Questo, ha spiegato Fugatti, "per tutelare l'economia del territorio legata in gran parte al turismo e alle attività zootecniche ed economiche di montagna". Il tutto per "dare garanzie a chi in montagna vive e lavora". Questi due punti sono stati aggiunti alla più sobria richiesta di "portare al tavolo della Conferenza Stato Regioni l'adesione della Provincia al Piano di gestione e controllo del lupo in Italia, con particolare riferimento alla possibilità prevista di operare prelievi (abbattimenti) in deroga".

 

L'assessore Gilmozzi ha quindi proposto una votazione per parti separate, perché i due punti aggiunti al dispositivo con l'emendamento da Fugatti risultavano irricevibili. L'assessore ha ricordato che non esistono casi di persone attaccate, aggredite o uccise dai lupi in tutta Europa nonostante i 12.000 esemplari esistenti. Vero è invece che vi sono danni alle greggi e agli altri animali e che occorre contrastare con un apposito Piano (quello proposto dal Ministro) oggi bloccato per la contrarietà di alcune regioni e tra queste c'è proprio il Veneto. La Provincia si è espressa invece a favore del Piano, cui si aderisce ammettendo che ad alcune condizioni (la possibilità di abbattere massimo il 5% degli esemplari totali che ad oggi si tradurrebbe ancora in nessun abbattimento visto che per arrivare a 1 esemplare bisognerebbe averne almeno una ventina) i lupi si possano abbattere nel momento in cui diventassero pericolose. Su questo punto per l'assessore la mozione di Fugatti risultava, dunque, condivisibile.

 

Non c'era, invece, nessuna possibilità di accordo sul Piano dalla Regione Veneto che ha proposto di sterilizzare le femmine per combatterne la riproduzione. Soluzione che oltre a non risultare efficace, non otterrebbe la necessaria autorizzazione ministeriale. Quanto alla proposta di traslocare gli esemplari in soprannumero, Gilmozzi ha osservato che il lupo non si può portare altrove. Quanto al ritiro dal progetto WolfAlps, la Provincia non vi ha aderito. Ma anche in maggioranza non tutti si sono schierati per la linea istituzionale. Tonina (UpT) ha ricordato le interrogazioni presentate dal proprio gruppo consiliare in seguito agli attacchi del lupo registrati a Ronchi e nel Vezzena e la necessità, per la Provincia, di intervenire per il contenimento dei lupi.

 

"E' arrivato il momento di operare dei prelievi - ha detto Tonina - perché la popolazione e i cittadini trentini sono fortemente preoccupati". Giusto quindi il passo preannunciato dall'assessore Gilmozzi per dare una risposta a queste preoccupazioni anche per non vanificare il sostegno alle attività in queste zone. Anche Giovanazzi (Amministrare il Trentino) si è detto preoccupato e d'accordo con la mozione di Fugatti e anche con la proposta della sterilizzazione per evitare l'abbattimento ma per bloccarne la crescita del numero. La Provincia dovrebbe quindi fare la voce grossa su questo problema con il ministero, che ha la competenza in materia. E a favore si è dichiarato anche Kaswalder (Gruppo misto).

 

Fugatti ha quindi accettato la votazione dei tre punti del dispositivo per parti separate. Gli emendamenti proposti da Fugatti sono stati respinti mentre l'aula ha approvato la premessa e l'unico punto originario del dispositivo con 22 voti a favore e un no (di Degasperi). Insomma, tanto rumore per nulla. Il Trentino prosegue nella sua azione in sede ministeriale per adeguare il Piano Lupo alle esigenze del nostro territorio.

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