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Lavoro, i giovani al palo, ma le chance arrivano da cooperative e agricoltura. Dallapiccola: "Ricambio generazionale importante, stanziati 2 milioni per le attività"

Il mondo delle cooperative vede la nascita di nuove start up. Federsolidarietà Confcooperative: "Expo 2015 un volano, così come la piattaforma Coop4job". Occupazione nel settore agrario a +6,5%. Cia Agricoltura: "Importante trovare sinergia fra giovani e operatori affermati"

Di Raffaele Dalledonne e Luca Andreazza - 22 febbraio 2017 - 18:59

TRENTO. I dati del 2016 relativi alla disoccupazione in Italia delineano una situazione invariata rispetto al 2015: gli occupati stabili aumentano, ma il rovescio della medaglia vede i giovani arrancare nel trovare un impiego. Se il quadro dello Stivale vede un tasso di disoccupazione stabile al 12%, un indice superiore alla media dell’Unione europea, dove un dato drammatico è il 40,1% dei disoccupati fra i 15 e i 24 anni, il Trentino si mostra più in salute: la disoccupazione si attesta intorno al 5,9%, mentre quella giovanile si ferma al 24%.

 

In Italia e in Provincia alcuni settori sono però in contro tendenza e il lavoro giovanile trova spazio, come i settori delle cooperative e dell’agricoltura. “Il Trentino - conferma Massimo Tomasi, direttore di Cia Agricoltura trentina - pubblica dei bandi aperti rivolti a coloro che vogliono aprire un’attività agricola. I finanziamenti vengono assegnati in base a determinati requisiti, indipendentemente dal tipo di coltura”.

 

Il bando della vecchia programmazione del Piano di sviluppo rurale (Psr) ha ricevuto 115 domande per un finanziamento totale di circa 105 mila euro (30 mila euro destinati agli imprenditori ordinari, 35mila verso l’agricoltura biologica e 40 mila per gli zootecnici).

 

Nel 2016, il primo bando della nuova programmazione ha ricevuto 161 domande, accogliendone 75, mentre in autunno il secondo bando ha finanziato 60 proposte su  130. “La Provincia - dice l’assessore Michele Dallapiccola - è attenta al ricambio generazionale nelle aziende agricole per favorire l’ingresso di giovani agricoltori qualificati. La competitività del nostro sistema agricolo dipende anche dall’ingresso nel settore primario di giovani preparati che possano apportare nuova linfa vitale”.

 

Proprio per far fronte al limite dell’insufficiente dotazione di risorse finanziarie, che non consente di rispondere positivamente a tutte le richieste di contributo presentate da giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola, l’amministrazione ha deciso di rifinanziare il secondo bando con 2 milioni di euro, portando il budget stanziato a 4 milioni e 400 mila euro per il triennio 2017-2019.

Il mondo rurale ha vissuto negli ultimi anni un forte ritorno di interesse e anche la Cia Agricoltura trentina cerca di sostenere e aiutare gli operatori più giovani nell’acquisire le competenze necessarie per gestire un’azienda e favorire così lo scambio di esperienze fra ragazzi e imprenditori esperti e già affermati.

 

L’occupazione nell’ultimo anno è cresciuta del +6,5% fra gli under 30: “Questo dato - spiega Marco Ercolani, vicepresidente dei giovani agricoltori della Cia - deve essere un buon punto di partenza, non un semplice traguardo”.

Una spinta però che rischia di essere bloccata dalla burocrazia: “E’ importante tutelare la qualità del prodotto italiano - prosegue - un’ eccellenza  mondiale, ma allo stesso tempo questo non deve essere un cappio al collo, soprattutto quando la merce viene portata sul mercato: un‘indicazione geografica rischia di perdersi. È importante invece affiancare la certificazione alla promozione europea dei prodotti italiani”

 

Un altro settore a portata di giovane è il mondo delle cooperative, trascinato dalla nascita di nuove start up e dalla vetrina di Expo 2015: “L’esposizione di Milano  - conferma Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà Confcooperative - è stata un grande volano, in quanto ci ha consentito di proporre un affiancamento e una condivisione di esperienze e conoscenze fra i ragazzi e gli operatori già affermati”.

 

Un impulso per l'occupazione giovanile nella cooperazione sociale, in particolare nelle professioni educative e di cura trova terreno fertile grazie al contributo di Garanzia Giovani: "L'attivazione di ‘Coop4job’ - continua - è una piattaforma di incontro-domanda-offerta che sta portando risultati interessanti dal punto di vista di contatti e avviamenti. Questo strumento ha consentito a 9.500 giovani di trovare un posto di lavoro”. 

 

Un tema di discussione nelle cooperative è l'utilizzo dello strumento dei voucher, nella lente di ingrandimento di tutti i sindacati, in quanto considerato una forma di sfruttamento mascherato. "In questo settore - conclude Guerini - non rileviamo questa problematica, in quanto le cooperative sociali stipulano già contratti prevalentemente a tempo indeterminato o a tempo determinato di periodi significativi".

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