Il Parco dello Stelvio come motore di sviluppo sostenibile per la tutta la comunità trentina
Approvati il Piano e il Regolamento che serviranno a sviluppare il "parco del domani". Tra gli obiettivi generali e gli indirizzi gestionali si parla di conservazione delle specie e degli habitat, di tutela della biodiversità, di attrattività del territorio e di qualità della vita

TRENTO. Sussidiarietà responsabile, delega gestionale ai territori, partecipazione attiva della popolazione. Sono questi i tre dettati per il Parco nazionale dello Stelvio di domani. Queste le tre bisettrici lungo le quali si svilupperà il "Progetto del Piano" e il "Regolamento" approvato dalla giunta provinciale su proposta dell'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi. Tra gli obiettivi generali e gli indirizzi gestionali si parla di conservazione delle specie e degli habitat, di tutela della biodiversità, di attrattività del territorio e di qualità della vita. Un capitolo è dedicato all'attività di ricerca scientifica e di monitoraggio delle risorse naturali e grande spazio è dedicato anche alla promozione dell'educazione e della formazione per rafforzare il legame tra la popolazione e il territorio. Attenzione è riservata inoltre alla tutela e alla gestione del patrimonio di fauna e flora, nonché alle attività agro-silvo-pastorali, considerate importanti per la conservazione e la tutela di habitat e paesaggi caratteristici del territorio alpino.
D'altronde le cose sono cambiate molto sul piano normativo per il Parco Nazionale dello Stelvio. Il 23 febbraio del 2016, a seguito dell’intesa dell’anno precedente tra lo Stato, le Province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Lombardia, è entrato, infatti, in vigore il decreto di modifica delle norme di attuazione che ha attribuito alla Provincia autonoma di Trento le funzioni amministrative per il Parco Nazionale dello Stelvio per la parte che si trova sul suo territorio. Per garantire unitarietà di obiettivi nel campo della conservazione e dello sviluppo sostenibile è stato istituito un Comitato di coordinamento ed indirizzo di livello nazionale, composto da rappresentanti dell’amministrazione statale, delle Province autonome di Trento e Bolzano, della Lombardia, dei comuni e delle associazioni ambientaliste. Costituitosi nel giugno scorso, il Comitato ha approvato le linee guida per il piano del parco lo scorso mese di gennaio.
Lo scorso mese di ottobre è stato costituito anche il Comitato provinciale di coordinamento e d'indirizzo che tra le sue funzioni ha anche quella di garantire una gestione del parco partecipata e condivisa con il territorio. Negli ultimi mesi, grazie al lavoro di numerosi tavoli di confronto e partecipazione sono state approvate le misure di conservazione dei siti di Natura 2000 del Parco e anche il programma triennale degli interventi. Oggi sono molti i progetti in corso pensati per dare nuovo slancio al parco e per farlo diventare un motore di sviluppo sostenibile per la tutta la comunità trentina, dando nel contempo continuità alla gestione in un momento di passaggio come questo e continuando ad assicurare l’occupazione per oltre quaranta lavoratori.
"Stiamo affrontando – ha sottolineato l’assessore Gilmozzi - una sfida importante per lo sviluppo equilibrato del Trentino, e questo attraverso un’ampia partecipazione delle istituzioni locali e della comunità. Il piano e il regolamento sono stati infatti condivisi con il Comitato di coordinamento provinciale, presieduto dal sindaco di Rabbi Lorenzo Cicolini, al quale compete il processo partecipativo e di condivisione con la comunità, coordinato con l'Unità di Missione Strategica provinciale 'Trasparenza, Partecipazione ed Elettorale'. Si tratta di un passaggio organizzativo e gestionale che porta con sé anche un’idea di futuro e modalità nuove per dare protagonismo a chi in prima persona vive il Parco e deve considerarlo sempre di più come un’opportunità".