I Quad sgasano tra Falcade e Moena ma la protesta degli ambientalisti riesce a fargli modificare il percorso
Alle 10.30 i veicoli sono saliti direttamente a Col Margherita, lungo il versante trentino, invadendo le arene di canto del gallo forcello e della pernice bianca. "Ma la modifica del percorso ha permesso di salvare da notevole degradazione dell'ambiente naturale l'intero fragile versante della Val Fredda"

VAL FREDDA. Alla fine il raduno della discordia s'è fatto. I Quad hanno invaso sentieri e paesaggi dolomitici sul confine tra il Veneto e il Trentino in val Fredda ma hanno dovuto fare i conti con la protesta di un gruppo di ambientalisti e alpinisti. Il raduno, arrivato alla seconda edizione, ha visto al via 50 partecipanti e 5 guide. 98 chilometri dei quali 72 sono sterrati, attraversando boschi, pascoli, terreni impervi di alta quota.

In quota, comunque , si sono fatti sentire (oltre ai rombanti motori dei quattro ruote) un qualificato gruppo di ambientalisti e alpinisti. Erano rappresentate le associazioni Mountain Wilderness, Sat centrale, Sat di Moena, Sat Rovereto, la Lia da Mont e la Lia Natura Y Usansez, il presidente di Mountain Wilderness Carlo Alberto Pinelli, i consiglieri nazionali tra cui Franco Tessadri e il vicepresidente Giancarlo Gazzola.
All'inizio della val Fredda, circondati da un cospicuo nucleo di forze dell'ordine, gli ambientalisti hanno ribadito le motivazioni culturali e etiche che reggono l'iniziativa, "la necessità - spiegano - di non lasciare passare un precedente tanto grave. Il percorso di piena trasparenza, durato diversi mesi nel tentativo di convincere le Pubbliche Amministrazioni a ritirare le autorizzazioni, viste le evidenti violazioni di leggi nazionali ed europee, non ha portato esito positivo. Pertanto - proseguono - le associazioni ambientaliste e alpinistiche hanno deciso di lanciare un segnale pacifico ma inequivocabile per sottolineare il significato vero del rapporto tra l'essere umano e la montagna".

Gli organizzatori del raduno di Quad hanno modificato il percorso per evitare l'incontro con gli ambientalisti. Alle 10.30 infatti sono saliti direttamente a Col Margherita, lungo il versante trentino, invadendo le arene di canto del gallo forcello e della pernice bianca. "La modifica del percorso - concludono i manifestanti - ha permesso di salvare da notevole degradazione dell'ambiente naturale l'intero fragile versante della Val Fredda. Un successo che dimostra da un lato l'inadeguatezza delle Amministrazioni locali, e dall'altro, la serietà e l'energia dei rappresentati della società civile".