Fitofarmaci, la Uil: "L'Apot annuncia un'indagine seria sui danni causati in Trentino? Era ora". Nuove norme per il rilascio dei patentini
L'annuncio è stato dato negli scorsi giorni e a quanto pare questo studio avrà il supporto dell’azienda sanitaria e dell’Istituto superiore della sanità. Alotti: "Era ora che Ugo Rossi ammettesse che in questo campo non siamo i più bravi"

TRENTO. Un'indagine sanitaria su incidenze di tipo oncologico, malattie di tipo degenerativo e disturbi dell'apprendimento legati all'uso dei pesticidi in Trentino (in Val di Non in particolare). E' quanto è stato annunciato nel convegno dell'Apot ed è quanto da tempo chiedono esperti del settore, analisti e giornalisti che si sono occupati della materia. Ed è quanto da tempo chiedeva anche la Uil del Trentino tramite il suo segretario Walter Alotti spiega che "finalmente le cose paiono muoversi nella giusta direzione".
A quanto pare, poi, questo studio avrà il supporto dell’azienda sanitaria e dell’Istituto superiore della sanità, dunque "senza discutibili appalti a enti privati - prosegue la Uil -. Finalmente si è scelta la linea della trasparenza e di un approccio più istituzionale al problema. Ci auguriamo che, di conseguenza, non vi siano più indagini eseguite escludendo il grosso dei principi attivi come in passato e vengano contenute le troppe dichiarazioni esaltate ed autoreferenziali che ci hanno caratterizzato come territorio. Era ora, a questo proposito, che Ugo Rossi ammettesse che in questo campo «non siamo i più bravi» anche se c’è chi, come il presidente della Coldiretti Gabriele Calliari, si ostina ad affermare che «facciamo una quantità di controlli nove volte superiore a quanto richiesto dalla legge» quando moltissime altre regioni fanno meglio di noi dal punto di vista legislativo (i dati ministeriali sulla distribuzione dei pesticidi per ettaro di superficie agricola coltivata nella nostra provincia parlano di più di 40 chili, 10 di principio attivo, contro una media nazionale di 9 chili di pesticidi con 4,8 chili di principio attivo)".
Intanto la Provincia annuncia l'aggiornamento e l'integrazione delle disposizioni esistenti per il rilascio e il rinnovo dei certificati di abilitazione per acquisto, utilizzo e vendita dei prodotti fitosanitari. In particolare verranno affiancate alla Fondazione Edmund Mach altre strutture formative già accreditate dalla Provincia - in dettaglio il Servizio Europa - per la predisposizione di mirati percorsi formativi che rientrino negli standard fissati a livello provinciale. Tali corsi finalizzati al rilascio/rinnovo delle abilitazioni dovranno rispondere a determinati obiettivi formativi in termini di contenuti, materie, durata e tracciabilità della formazione per singolo utente.
Ulteriori importanti disposizioni definiscono le modalità per il riconoscimento dei crediti formativi per il rinnovo delle abilitazioni agli utilizzatori professionali e quelle per lo svolgimento della formazione a distanza, e-Learning, modalità entrambe contemplate dal PAN - Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
L'aggiornamento delle conoscenze nelle materie indicate dal PAN per il rinnovo delle abilitazioni degli utilizzatori professionali, che fino ad oggi avveniva solo mediante la partecipazione ad un corso di aggiornamento di 12 ore, potrà ora avvenire ricorrendo integralmente ai crediti formativi. I crediti da acquisire nell'arco del periodo di validità dell'abilitazione (5 anni), sono 12, di cui almeno 6 devono essere conseguiti nei 24 mesi antecedenti la scadenza del patentino.
Insomma, qualcosa forse si sta muovendo davvero. "Quello che vogliamo tutti - conclude la Uil - è un equilibrio virtuoso tra agricoltura, modernità, economia e lavoro. Dal nostro punto di vista questo va conquistato con tutto ciò che può servire a instaurare con decisione e trasparenza una “cultura della sostenibilità e del biologico” in grado di trasformare una necessaria impostazione salutista in una fonte di ricchezza e occupazione. Imprenditori, ci sentite?".