Emergenza Drosophila: richiesto l'uso di nuovi pesticidi
Il moscerino dei piccoli frutti sta mettendo a rischio le coltivazioni in Trentino. Panizza al Ministero della Salute: "Si autorizzi l'utilizzo della Deltametrina. E' una corsa contro il tempo"

TRENTO. Sta provocando ingentissimi danni alle coltivazioni della provincia e mettendo in seria difficoltà soprattutto i coltivatori di piccoli frutti e ciliegie: è il moscerino dei piccoli frutti, la Drosophila suzukii, un parassita polifago che può attaccare tutte le specie frutticole e viticole arrivando a distruggere anche l'80% della produzione di una pianta (fonte Dipartimento Ripartizione agricoltura della Provincia di Bolzano). Un parassita che sta attaccando le coltivazioni locali e la cui azione è riconoscibile esternamente ai frutti che riportano puntinature simili a punture e chiazze infossate che poi si tramutano in marcescenze fungine o batteriche. Per arrestare la marcia del mosceino la questione è giunta a Roma al ministero dell'Agricoltura per tramite del senatore Panizza.
"Sappiamo che quella contro la Drosophila suzukii, che ha provocato e sta provocando danni ingentissimi sui piccoli frutti e sulle ciliegie, è una corsa contro il tempo - spiega il senatore del Patt -. Per questo da settimane sono in continuo contatto col ministero alla Salute ed in questi giorni ho avuto la rassicurazione che, se non vi saranno imprevisti, a metà agosto, scaduti i termini di consultazione degli altri tre ministeri interessati, dovrebbe essere autorizzato anche l’uso della Deltametrina per la mora e il lampone, dopo che, nei giorni scorsi era stata autorizzata l’estensione di etichetta (quindi non solo in via eccezionale) di Fosmet sul mirtillo.
Non appena investito della questione dall'Assessore provinciale Dallapiccola, dalla Cooperativa Sant'Orsola e da Apot - spiega Panizza - ho immediatamente predisposto un’interrogazione urgente ai Ministri della Salute e dell’Agricoltura per sottoporre il problema ed aprire il confronto. Le temperature di quest’anno, unite a un alto tasso di umidità, hanno costruito le condizioni ideali per la diffusione dell’insetto che ha danneggiato e sta danneggiando fortemente i raccolti".
Per bloccare il difondersi della Drosophila uno dei metodi più sicuri ed efficaci resta quello delle reti (si veda Iasma Notizie, il notiziario della Fondazione Mach, del 17/10/2014). Un metodo che permette di mettere in sicurezza la pianta senza l'utilizzo di pesticidi e veleni. Un metodo, però, che al momento sembra poco praticabile: "Come ho spiegato ai rappresentanti del Governo, in Trentino vi è una forte sensibilità rispetto a produzioni che limitino al massimo il ricorso ai fitosanitari - prosegue Panizza - sia per una politica legata alla qualità e alla salubrità del prodotto, ma anche per i rischi connessi alla salute degli agricoltori, dei consumatori e della popolazione residente. A questo scopo è stato finanziato dalla Provincia l'acquisto di apposite reti antiinsetto, con cui si stanno gradualmente coprendo le colture. Ma per coprire tutti gli impianti occorreranno anni ed ingenti investimenti.
La stessa gradualità è necessaria per la individuazione di tecniche di controllo alternative ai trattamenti, su cui da tempo la Fondazione Mach è fortemente impegnata. Ora ci troviamo in una condizione eccezionale. Per questo ho chiesto un immediato intervento al Governo, sottolineando, tra le altre cose, l’importanza di una policy che regolamenti, con la necessaria serietà ma anche con celerità, l’utilizzo di tali strumenti in casi di comprovata necessità".
"Qualche giorno fa è stata autorizzata l’immissione in commercio di Fosmet per il mirtillo. Tuttavia questo prodotto non è impiegabile su tutti i piccoli frutti. Adesso manca ancora l'autorizzazione per la Deltametrina da utilizzare sulla mora e il lampone. Siamo in attesa – conclude il senatore trentino – che i dirigenti ed i funzionari del Ministero alla Salute completino verifiche e procedure, ma, se tutto andrà come previsto, già a metà agosto il decreto dovrebbe essere emesso, per venire incontro, anche se con forte ritardo, ai nostri agricoltori che stanno duramente combattendo contro l’insetto e che corrono il serio rischio di vedere andare in fumo non solo il lavoro di un anno intero, ma la stessa vitalità economica e la sopravvivenza sul territorio delle aziende frutticole".