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E' nata una nuova Oasi naturale del Wwf in Trentino dove orsi, gamberi, api e uomini potrebbero convivere

Marco Osti gestisce da anni l'azienda agricola biologica che porta il suo nome, sopra Spormaggiore ai confini con il Parco Adamello Brenta. Ottenuto il riconoscimento del Wwf ora ha lanciato un crowdfunding per rendere maggiormente fruibile (anche con una sedia Jolette) e sostenibile l’intera area

Orso bruno nell'area Maso Fratton
Di Luca Pianesi - 21 maggio 2017 - 19:09

SPORMAGGIORE. Dal gambero autoctono alle api mellifere, passando per l'orso "che ogni anno ci viene a trovare, si mangia i nostri frutti e rompe qualche arnia. Ma è giusto sia così, siamo noi che abitiamo nel suo ambiente". Marco Osti gestisce da anni l'azienda agricola biologica che porta il suo nome ("Marco Osti" appunto) e negli anni ha letteralmente trasformato l'area dove si trova. Situata nella Comunità di Valle dell’Altopiano della Paganella, ai margini del Parco Naturale Adamello Brenta, nel comune di Spormaggiore la sua azienda oltre ad essere un agritur è anche fattoria didattica e sociale

 

Dopo che nel 1993 il Fai ha acquistato Maso Fratton, abbandonato per una cinquantina d’anni, l’area è stata oggetto di un accordo di gestione con il Wwf e successivamente con l’azienda agricola di Osti. In questo modo un'area grande circa 12 ettari, tra boschi, la zona produttiva dell'azienda agraria, l'agritur, è stata risanata con frutteti e faggeta, piante care all’orso bruno, e così, grazie anche alla grande biodiversità che c'è su quest'area l'orso ha qui un sito alimentare per lui molto importante. "Ed anche per questo che ancora nel 2008 ho chiesto l'esenzione dell'attività venatoria in questi boschi - ci spiega Osti -. I cacciatori non l'hanno presa bene e hanno fatto svariati ricorsi anche al Tar di Roma, non capendo che preservando delle riserve naturali dove gli animali possono riprodursi e nutrirsi liberamente si favorisce il ripopolamento anche delle aree circostanti. Comunque intanto la situazione è questa. Nella nostra area non si può cacciare".

 

E negli anni Osti si è attivato in prima persona per la messa in sicurezza del Sentiero Natura di Maso Fratton, un percorso dall'alto valore storico-naturalistico che risale il corso del Rio Sporeggio. Un'area che è diventata Oasi affiliata al Wwf: l'Oasi Valle dello Sporeggio che comprende Maso Fratton, il Bosco della Vallaia e la Azienda Agricola Biologica Marco Osti. "Questo vuol dire che adesso posso gestire anche delle eventuali raccolte fondi per rendere la zona sempre più conforme alle caratteristiche richieste dal Wwf - prosegue Osti - e quindi promuovere la biodiversità, preservare l'ambiente, realizzare dei percorsi di conoscenza e di esplorazione della natura".

 


 

Ed ecco quindi l'idea: un crowdfunding per reperire le risorse per rendere maggiormente fruibile e sostenibile l’intera area, in particolare della porzione di bosco di 6 ettari che fa parte dell’azienda agricola. Gli interventi si dividono in due categorie: strutturali e socio-ambientali. Prima di tutto c'è la necessità di rendere più semplice la fruibilità dell’Oasi attraverso il miglioramento della viabilità principale e la sistemazione idraulica della stessa. E poi andranno aggiustati i sentieri con l’installazione di passerelle, opportuna segnaletica, bacheche informative e piazzole di sosta. C'è la volontà di acquistare una sedia Jolette specifica per i disabili, che in questo modo potrebbero partecipare alle escursioni nei boschi. E c'è l'intenzione di reintrodurre le api mellifere "ma più per un discorso di salvaguardia delle stesse api che per il miele - aggiunge Osti -. Io non amo essere definito apicoltore perché non lo faccio per il prodotto in sé ma per preservare questi importantissimi insetti. Per l'impollinazione. Per la biodiversità. Mi piace definirmi un allevatore di api".

 


 

Ma non è tutto. Ci sono i gamberi e l'orso due animali associati ad ambienti completamente diversi. "Eppure - spiega ancora Osti - a livello storico uno dei corsi d'acqua della zona era chiamato Rio dei Gamberi. Cenni storici raccontano della presenza di gamberi autoctoni e noi vogliamo reintrodurli in almeno due siti posti sia all'altezza di Maso Fratton che dell'aziende agricola. Anche in questo caso non tanto a scopo turistico ma più che altro didattico e per ragioni legate al concetto di varietà delle specie. L'orso, invece, qui è di casa. Noi riceviamo spessissimo sue visite in azienda e lo rispettiamo molto. Quel che vorremmo fare sarebbe allestire due punti di avvistamento per orsi e ungulati e acquistare due fototrappole. In questo modo vorremmo andare incontro al progetto Life Ursus e avvicinare le persone ai plantigradi andando a scoprirne abitudini, comportamenti, criticità".

 

Per aiutare Marco e il progetto dell'Oasi Valle dello Sporeggio del Wwf questo è i link giusto.  

 


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