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E' boom di biologico. In Italia +109,9% di vendite per vini e spumanti e +19,3% per la frutta. Ma il Trentino è molto indietro

Mentre su scala nazionale, in media, le superfici a biologico crescono del 20% e in Alto Adige del 26,4% in Trentino la crescita è solo del 2,7%. A livello di superficie bio il Trentino è terzultimo e batte solo la Liguria e la Valle d'Aosta

Di Luca Pianesi - 17 settembre 2017 - 07:50

TRENTO. Si può fare di più. Mentre a livello nazionale è boom di vendite al dettaglio (+16% su scala nazionale) per gli alimenti biologici in Trentino la produzione bio resta poca, troppo poca. Al di là di quel che ciclicamente esce su molti organi d'informazione, infatti, a fronte di un aumento medio di superfici a biologico (non solo agricole ma anche per l'allevamento) in Italia del 20% in Trentino l'aumento (dal 2015 al 2016) è stato solo del 2,7%. Per fare un paragone con il vicino Alto Adige, dove già nel 2015 la superficie a biologico era superiore a quella trentina, in un anno lì la crescita è stata del 20,6% facendo passare i 6.934 ettari bio a 8.362 ettari, mentre in Trentino dai 6.173 ettari del 2015 non si è riusciti ad andare oltre i 6.337 dell'anno scorso. 

 


 

A livello meramente numerico, così, la provincia di Trento finisce per essere la terzultima in Italia. Per superficie bio battiamo, infatti, solo la Liguria (che al 31/12/2016 faceva segnare 3.910 ettari) e la Valle d'Aosta (che si ferma a 3.206 ettari). I territori con il maggior numero di ettari di superfici bio sono, invece, quelli del Sud Italia con la Sicilia davanti a tutti con i suoi 363.639 ettari che rappresentano il 26,4% del totale delle superfici dedicate ad aziende agricole e coltivazioni dell'isola. Lo stesso dato, su scala nazionale è, in media, del 14,5% mentre in Trentino non si va oltre al 4,7%. In questo caso il Trentino "batte" la vicina provincia di Bolzano che pur avendo più ettari a biologico ha anche più superficie totale a disposizione. E il fatto che in un solo anno abbia avuto una crescita del 20,6% degli ettari a biologico deve far riflettere.

 

I dati sono stati presentati da Coldiretti e provengono da uno studio annuale che si chiama "Bio in Cifre" (prodotto dal ministero delle politiche agricole e forestali) la cui anteprima è stata presentata in questi giorni al Sana 2017 (il Salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna). Qui è stato ribadito come il biologico in tutti i campi, ormai, sia la vera Stella Polare del mercato sia della frutta che dei vini come anche della carne e dei latticini. La crescita, infatti, di vendite al dettaglio di prodotti biologici nei supermercati e negozi italiani ha fatto registrare in un anno un +109,9% per vini e spumanti, un +85,1% per le carni fresche e trasformate, un +19,3% della frutta, un +12,7% degli ortaggi e un +16,2% dei latticini.

 


 

"Dal 2010 ad oggi - si legge nel documento del Mipaf - la media di crescita delle vendite dei prodotti biologici è stata del 12,5%. Un risultato che premia il biologico nonostante tutto il comparto food, almeno nei primi tre mesi dell’anno per cui sono disponibili i dati, abbia registrato un incoraggiante +0,2% che rivela l’uscita dell’agroalimentare italiano dall’impasse del post crisi economica (-3,1% nel 2013 e -1,1% nel 2014). L’analisi per comparti evidenzia come nel 2016 i principali settori dell’agroalimentare biologico siano cresciuti con percentuali a doppia cifra, mai inferiori al 10%. I primi dati del 2017 continuano ad essere incoraggianti e rispecchiano la linea di tendenza degli ultimi anni. Gli incrementi fuori media di vini e spumanti (+109,9%) e delle carni fresche e trasformate (+85,1%) denotano un interesse sempre maggiore per queste categorie di prodotto certificato, nonostante un peso assoluto, in termini di valore, ancora modesto che giustifica una possibilità di crescita più rapida. Gli altri comparti biologici, apprezzati dal consumatore già da parecchi anni, consolidano invece il proprio posizionamento come conseguenza di una ormai stabile e riconosciuta presenza sugli scaffali della GDO. Nel primo semestre 2017 le vendite dei derivati dei cereali (+3,2%), della frutta (+19,3%), degli ortaggi (+12,7%) e dei latticini (+16,2%) biologici sono cospicue e rappresentano da sole il 68% delle vendite di prodotti biologici".

 

Il Trentino cresce ma troppo lentamente. Tra le ragioni c'è sicuramente un clima più ostile rispetto a quello delle regioni soleggiate del Sud Italia o del Centro. Qui l'umidità e il freddo, spesso, rendono necessario l'utilizzo di prodotti chimici per la difesa delle piante. Ma è cruciale che si faccia di tutto per continuare a spingere verso questa direzione. Il mercato guida. La direzione è quella.

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